RADIOGRAFIA DI MONNEZZOPOLI. Scialdone, Fabozzi, Peppe Venditto & co. Dall’associazione a delinquere alla truffa. Ecco perchè in 38 saranno processati e in 21 no

10 Dicembre 2018 - 17:40

CASERTA(g.g.) E’ opportuno fare un punto della situazione su quello che doveva essere una sorta di maxi processo sulla gestione pluriennale e sulle nefandezze annose, consumate nei consorzi intercomunali dei rifiuti, poi confluiti nel consorzio unico di bacino.

La compianta pm Antonella Cantiello e il suo collega Silvio Marco Guarriello, oggi procuratore della repubblica aggiunto a Salerno, lavorarono su un materiale molto complesso e su un numero impressionante di presunti episodi criminali. L’inchiesta si allungò nei suoi tempi, anche se, va detto, la chiusura della stessa è datata di qualche anno.

Ma si sa che, non essendoci aggravanti legate alla criminalità organizzata, i tempi della prescrizione incombono soprattutto in procedimenti che coinvolgono decine e decine di persone. E così è accaduto, anche nel caso del mega processo al consorzio dei rifiuti. Al rinvio a giudizio sono arrivati solo 38 dei 59 per i quali la procura aveva chiesto il processo.

Abbiamo estrapolato una sorta di schema frutto anche della conoscenza approfondita di questa vicenda che nel 2016 trattammo in almeno una cinquantina di articoli, ripercorrendo tutto il tracciato del documento di chiusura delle indagini, firmato dalla pm Antonella Cantiello.

Dei 59, arrivano a processo in 38, cioè solo quelli su cui gravano i reati non ancora prescritti. L’elenco dei 59 esiste ancora ed esistono ancora quei capi di imputazione che vanno dai reati di abuso d’ufficio, al falso ideologico, dalla concussione presuntamente esercitata dall’allora presidente, poi deceduto Enrico Parente e dall’allora direttore generale Antonio Scialdone

ai danni dei dipendenti non allineati, fino alla corruzione. E ancora, prescritto il reato di minaccia al giornalista Alfredo Di Lettera.

Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione anche per tre episodi collegati all’accusa per reati di calunnia, di frode e di truffa. La calunnia è quella che sarebbe stata commessa, secondo la procura da Antonio Scialdone, Gaetano Di Lillo, Giuseppe Lagnena, Stefano De Angelis, Maria Teresa De Lucia, Valentino Ferraro e Amalia Cristillo ai danni di Felice Di Persia, quando questi era amministratore della Gisec, accusato dagli imputati di aver violato, pur sapendo che questo non era avvenuto, il dettato della legge 26 del 2010, non dando priorità nelle assunzioni ai dipendenti del Cub.

Per quanto riguarda i reati che per il momento non sono cancellati dalla prescrizione, il più importante è sicuramente quello del capo 1, cioè l‘associazione per delinquere, che coinvolge presidente e direttore generale del Cub. Da imputati, ne dovranno rispondere nel processo del prossimo 8 maggio, Antonio Scialdone, Enrico Fabozzi, già consigliere regionale e sindaco di Villa Literno, Giuseppe Venditto, già presidente del consiglio regionale. Naturalmente non luogo a procedere per Enrico Parente, in quanto è deceduto.

Due peculati vanno a processo senza prescrizione, con imputati Antonio Scialdone e Giuseppe Lagnena. E un terzo con, ancora una volta, Antonio Scialdone. Nel primo caso, per la nota questione del quinto dello stipendio alla finanziaria Cofimar. Il secondo riguarda il noleggio di mezzi a fornitori amici, tra cui la Bal.ca di San Cipriano.

Seguono un’impressionante serie di peculati, spesso collegati al reato di falso. Il che fa comprendere che solo un episodio tra i tanti contestati, ai sensi del 314 codice penale, per l’appunto il peculato, è stato prescritto.

C’è anche qualche truffa, legata alla simpaticissima attività di Scialdone, di cui spesso abbiamo scritto, il quale, secondo l’accusa, faceva false assunzioni al Consorzio in modo da permettere ai falsi assunti di operare cessioni di un quinto dello stipendio alla Cofimar, riteniamo azienda della holding dell’allora ambizioso manager di Vitulazio.

Ecco gli elenchi.

Rinviati a giudizio: Francesco Caprio, Mario Santilli, Gianluca Natale, Alessio Pannone, Michelangelo De Rosa, Giovanna Scialla, Angelina Zeoli, Giuseppe Cicala, Ciro Di Perna, Alessandro Fiorillo, Antonio Caparco, Sergio Santillo, Ciro Romano, Luciano Sorbo, Lorenzo Di Domenico, Viviana Barbizi, Antonio Cositore, Antonio Limatola, Isidoro Orabona, Nicola Arrichiello, Francesco Cundari, Antonio Scialdone, Enrico Fabozzi, Giuseppe Venditto, Giuseppe Lagnena, Francesco Goglia, Gianfranco Tortorano, Domenico Pirozzi, Mario Pirozzi, Luigi Caprio, Giovanna Lina Sciadone, Angelo Grillo, Giovanni Cavallero, Michela Pontillo, Antonio Ianneo, Gennaro Ianneo, Anna Maria Del Vecchio, Gaetano Briamonte Farina.

Reati prescritti per: Michele Benincasa, Angelo Grillo, Angelo Morcone, Giorgio Montanaro, Carmine Scialdone, Edgardo Ursomando, Francesco Griffo, Francesca Guadagno, Francesco Guida, Elpidio Martucci, Gaetano Pannone, Marco Parente, Paolo Bosco, Marco Alfieri, Mario Tessitore, Nicola Vitolo, Giovanni Berti, Salvatore Cepparulo, Francesco di Guida, Nicola Ferraro, Gelsomina Crisci, Nicola Cosentino, Stefano De Angelis, Maria Teresa De Lucia, Giovanni Campochiaro, Alessandro Diana, Anna Ripoli, Walter Vernucci, Vincenzo Ascione, Andrea Pelella, Gianluigi Santillo, Teresa Di Stasio, Maurizio Bologna, Antonio Pisaturo, Marcello Vitelli, Sergio Brandi, Giuseppe Trepiccioni, Giancarlo Miranda, Antonio Fasulo, Valentino Ferraro, Amalia Cristillo, Augusto Tedeschi, Orlando di Lillo.