Rapporti sessuali in cambio di “regalini”. Don Gianfranco Roncone nelle confessioni dei baby-squillo
20 Gennaio 2021 - 10:14
PRESENZANO – Continuano incessantemente gli interrogatori alle presunte vittime e informate sui fatti di don Gianfranco Roncone, il prete di Presenzano, accusato di induzione alla prostituzione minorile.
In cambio di alcuni regali, scarpe o anche ricariche telefoniche, avrebbe ottenuto atti sessuali da ragazzini che frequentavano il suo oratorio e che hanno preso parte ai cambi estivi organizzati dalla sua parrocchia.
La scoperta è venuta fuori durante alcune indagini su un giro di prostituzione che coinvolgeva alcuni minorenni della provincia di Caserta, quando i carabinieri sono incappati in un elemento che ha portato dritto ad accertamenti sul parroco. A mettere in connessione il prelato con i ragazzini, a quanto pare, esiste un altro personaggio, una sorta di “ruffiano” che avrebbe fatto da gancio. Si tratta di un 20enne di Vairano Patenora indagato in concorso con il sacerdote che, al momento, è stato sospeso da tutte le funzioni sacerdotali.
I militari dell’Arma hanno sequestrato l’hard disk e i cellulari di don Roncone ed è proprio su questo materiale che stanno lavorando per trovare conferma a ciò che è stato confermato da alcuni ragazzini, considerati nel giro, dei veri e propri baby-squillo e con i quali il prete avrebbe avuto diversi incontri sessuali.
Dunque, nessuno ha denunciato spontaneamente il parroco, ma le vittime sono state rintracciate solo quando, incalzate dalle domande degli investigatori, hanno ammesso di aver fatto sesso con degli adulti in cambio di alcuni regali. Tra quegli adulti, appunto, è uscito fuori il nome di don Roncone.