REGGIA DI CASERTA Appartamenti storici trasformati in sale di rappresentanza e circoli sociali

19 Luglio 2022 - 16:50

Il parterre del convegno

Lo scorso venerdì il nostro ministro degli esteri, Luigi Di Maio, ha presieduto un convegno dal titolo infinito e per noi incantatorio “Dieta mediterranea strumento di diplomazia. Sicurezza alimentare, nutrizione e cooperazione internazionale promossa dall’Italia”, che ovviamente è stato svolto, con scelta di quel barocco perdurante di cui abbiamo detto, ossia delle magnifiche apparenze,  nella Cappella Palatina.

 

 

CASERTA (pm) Il grande storico Federico Chabod

(Aosta, 23 febbraio 1901 – Roma, 14 luglio 1960) sosteneva che l’Italia dei suoi anni, a distanza di secoli, era intimamente ancora barocca. E da quei tempi lontani nulla sembra essere realmente cambiato. Difatti lo scorso venerdì, alla Reggia di Caserta, il nostro ministro degli esteri, Luigi Di Maio – quello descamisado degli esordi politici ed approdato alla grisaglia – ha presieduto un convegno dal titolo infinito e per noi incantatorio “Dieta mediterranea strumento di diplomazia. Sicurezza alimentare, nutrizione e cooperazione internazionale promossa dall’Italia”, che ovviamente è stato svolto, con scelta di quel barocco perdurante di cui abbiamo detto, ossia delle magnifiche apparenze,  nella Cappella Palatina.

Chi e quale idea spingano a tali decisioni, cioè ad avvalersi di un raro e delicato scrigno monumentale – con tutti i rischiosi risvolti per il luogo storico ed artistico legati all’allestimento ed al movimento di grosse attrezzature, al passaggio ed alla permanenza di maestranze e persone per lungo tempo, ecc… – quando sarebbe stato più che sufficiente e conforme al decoro ed alla dignità dell’incontro organizzarlo in un qualunque altro posto dell’articolato complesso vanvitelliano dove proprio lo spazio non manca, non sapremmo dire.

Per noi, c’è alla base un grave errore culturale. Quello di considerare sale ed ambienti degli appartamenti storici come di luoghi di rappresentanza istituzionale e persino sociale. Peggio ancora per la Cappella Palatina, che aggiunge la sua natura sacrale. Pensavamo che i tempi passati, delle cene associative nella sala del trono o delle sfilate sullo scalone reale o nel vestibolo, fossero cessati definitivamente. Evidentemente è stato solo un effetto collaterale della pandemia. Tanto che le proteste per la recente festa psichedelica tenuta in un alloggio di servizio dell’aeronautica militare ad uno dei piani principali della Reggia ci avevano confortati perché indicativi di un cambio di mentalità. Evidentemente non è così.

Possiamo immaginare che la Farnesina, volendo fare bella figura con gli ospiti internazionali intervenuti, li abbia voluti accogliere nel metaforico salotto buono, secondo una mentalità dell’italietta degli anni ’60. Ma forse il direttore della Reggia, custode materiale e dei valori del monumento, avrebbe dovuto far valere le ragioni della tutela su ogni altra.

Scriviamo da tempo di queste cose. Nel nostro archivio abbiamo rintracciato un articolo del dicembre 2019 redatto per una circostanza simile a questa di oggi, ma che si sofferma sulle dinamiche locali di questa abitudine a considerare la Reggia buona per ogni propaganda. Ne alleghiamo il link (clicca qui per accedere all’articolo)

invitando alla lettura perché in queste cose, come vi diciamo, c’entra quasi sempre una bella dose di presunzione.

Il sindaco Marino durante il suo intervento

L’ultima notazione è per il sindaco Marino, che ha effettuato un proprio intervenuto. Non sappiamo quello che specificamente ha detto. Avrà parlato dei beni UNESCO e dell’importanza del turismo. Ma con quanta credibilità non sapremmo dire, se solo si pensa al degrado di San Leucio, della Vaccheria e della stessa città capoluogo. Chissà se qualcuno dei convegnisti, poi, passando da piazzetta Gramsci, avrà notato il cartello turistico che indica perentorio la Reggia a sinistra, mentre quella è là, a pochi decine di metri di distanza, a destra.