S.MARIA C.V. ELEZIONI AD ALTA TENSIONE. Da giorni gira voce di una perquisizione della DDA all’assessore Petrella. L’avvocato: “Un’invenzione, smentisco categoricamente”

3 Ottobre 2021 - 10:57

Probabilmente l’equivoco, che poi hai alimentato voci vivificate sicuramente dalla coincidenza elettorale, è nata da una denuncia (IL CUI TESTO E’ IN CALCE) per furto che Petrella ha presentato alla procura della repubblica relativamente ad un blitz di ladri, scoperto dallo stesso professionista sammaritano nella giornata di domenica 12 settembre

SANTA MARIA CAPUA VETERE (g.g.) – Sono almeno cinque o sei giorni che in città circola la notizia di una presunta perquisizione ordinata dalla Dda, subita nel suo studio di avvocato, da Francesco Petrella, noto politico sammaritano, assessore comunale in carica e candidato alle elezioni comunali in corso da stamattina alle 7, allorquando i seggi sono stati aperti.

Noi di CasertaCe abbiamo captato questa indiscrezione all’inizio della settimana che si completa oggi. Avremmo potuto scriverla come tale, cioè come chiacchiera solo apparentemente a latere, ma in realtà collegata alla tornata elettorale, ospitando magari una dichiarazione dello stesso Petrella o del suo avvocato, Gerardo Marrocco.

Non l’abbiamo fatto perché pur riconoscendo i segni di una notizia poco verosimile e verosimilmente attivata dalle tensioni della campagna elettorale, abbiamo deciso di rivolgere una verifica che, con tutto il rispetto di chi questa notizia dava per probabile o per chi l’avrebbe sicuramente smentita, sviluppasse un’azione di controllo dalle fonti istituzionali o da persone affidabili non coinvolte, né direttamente e né indirettamente, con le vicende della campagna elettorale.

Più di un tentativo di accertamento abbiamo fatto, ma da nessuna delle fonti interpellate è arrivata la conferma della perquisizione. Per cui, ieri mattina ci siamo risolti ad interpellare l’avvocato Marrocco il quale, smentendo categoricamente che una qualsiasi perquisizione o un qualsiasi atto giudiziario avesse avuto come oggetto il suo cliente Francesco Petrella, ha anche offerto una possibile chiave di lettura di una cosa, nata come un equivoco e probabilmente, passando di bocca in bocca, si è gonfiata assumendo connotati sempre più pesanti che, magari in buona fede, è stata anche utilizzata dagli avversari politici di Petrella.

La chiave di lettura è costituita da questa denuncia che l’avvocato-assessore ha inviato direttamente alla procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere, decidendo di non utilizzare la mediazione investigativa e giudiziaria dei carabinieri e della polizia di Stato.

In questa denuncia Petrella, inoltrata il giorno successivo al fatto, racconta di un furto da lui subito domenica 12 settembre allorquando, a suo dire, ladri si sarebbero introdotti nei locali dove lui esercita la propria professione, svuotando i cassetti di un’imprecisata somma di denaro e violando anche la stanza utilizzata dall’avvocata Samantha Cerrone, evidentemente associata ala suo studio professionale.

Di cui, a detta dell’avvocato Marrocco, si sarebbe sviluppato l’equivoco da cui sarebbe saltata fuori la voce, ripetiamo, smentita categoricamente da Petrella e dal suo legale, di una perquisizione operata su ordine della Dda, la quale, come ogni altra autorità giudiziaria inquirente, quando decide di ordinare una perquisizione in uno studio legale, deve sottoporsi alla norma contenuta nell’articolo 103 del codice di procedura penale, secondo cui, in questi casi, occorre la presenza del pubblico ministero o di almeno un pubblico ministero, se i titolari dell’indagini sono più di uno, che coordineranno le operazioni, le quali potranno essere svolte materialmente solo da componenti della polizia giudiziaria che lavorano in esclusiva all’interno dell’ufficio o degli uffici del pm o dei pm titolari dell’indagine.