S. MARIA C.V. Violenze in carcere, il DAP cambia idea. Detenuti allontanati potranno riavvicinarsi alle famiglie

1 Agosto 2021 - 17:25

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Erano stati allontanati dal carcere di Santa Maria Capua Vetere a scopo precauzionale, cioè per evitare qualsiasi contatto con gli agenti di polizia penitenziaria che avevano denunciato in seguito ai pestaggi del 6 aprile 2020: una scelta che aveva fatto gridare alla violazione del diritto di difesa e del principio di territorialità della pena.

Ora, però, quei 42 detenuti potranno chiedere di essere ricollocati in un penitenziario più vicino a quello finito al centro dell’inchiesta condotta dalla Procura sammaritana e nel quale erano rinchiusi fino a qualche settimana fa.

La svolta è arrivata ieri, nel corso di un vertice tra i garanti dei detenuti e il reggente dell’amministrazione penitenziaria regionale Carmelo Cantone.

Con una decisione senza precedenti, il Dap aveva “spalmato” gli ospiti della casa circondariale casertana in 23 istituti in tutta Italia: Sollicciano, Modena, Ivrea, Palmi, Forlì, Palermo, Reggio Calabria, La Spezia, Terni e Castrovillari, solo per citarne alcuni. In questo modo, una decisione adottata per tutelare i detenuti si era trasformata per questi ultimi in una seconda punizione. Già, perché essere trasferiti a 700 chilometri di distanza, per molti carcerati, significa rinunciare ai colloqui con i familiari, per giunta proprio nel momento in cui l’attenuarsi dell’emergenza Covid aveva reso nuovamente possibili gli incontri.

Non solo: un allontanamento così netto e repentino rende più difficile anche il confronto con gli avvocati. Insomma, il danno oltre la beffa: dopo essere stati vittime dei pestaggi, quei 42 detenuti erano stati costretti a sopportare anche la lesione del diritto di difesa e di quel principio che tutela gli affetti di chi finisce dietro le sbarre.