SCIOGLIMENTO DEL COMUNE DI CASERTA. Ora Carlo Marino, Max Marzo, Casale e forse anche qualcun altro rischiano l’incandidabilità. Ecco come funziona la procedura davanti al Tribunale Civile
17 Maggio 2025 - 18:47

Vi descriviamo le due strade possibili. Si parte comunque dalla trasmissione della relazione di scioglimento, che viene assegnata al presidente della Prima Sezione Civile, giudice Giovanni D’Onofrio
CASERTA (G.G.) – Non finisce qui.
E non solo per il preannunciato ricorso al TAR da parte di Carlo Marino, presentato attraverso l’avvocato amministrativista Fraccastoro — sul quale avremo qualcosa da dire, soprattutto in merito all’identità di un suo collaboratore eccellentissimo.
Lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche comporta conseguenze tutt’altro che irrilevanti anche sul futuro politico dei componenti dell’amministrazione sciolta, compresi i consiglieri comunali.
Il rischio concreto è quello dell’incandidabilità.
Le procedure per accertare questa condizione possono essere due:
Nel primo caso, è il Ministero dell’Interno a trasmettere al Tribunale Civile territorialmente competente — in questo caso quello di Santa Maria Capua Vetere — la relazione di scioglimento.
La
Il Ministero cita in giudizio i singoli componenti dell’amministrazione e del consiglio comunale sciolti. Su questa base, il Tribunale apre un dibattimento al termine del quale si pronuncia, accertando o escludendo l’incandidabilità futura.
Non esiste uno schema fisso: il Tribunale può decidere di dichiarare incandidabile il sindaco, un assessore o uno o più consiglieri comunali, per una o più tornate elettorali.
La seconda strada vede protagonista direttamente il Tribunale Civile, che, sulla base della relazione ricevuta dal Ministero, cita in giudizio i soggetti coinvolti.
Un esempio concreto è quello del Comune di Sparanise, dove si è seguito proprio questo meccanismo.
Una modalità che, a nostro avviso, solleva dubbi sulla reale terzietà del Tribunale, in quanto lo stesso organo che avvia l’azione è poi chiamato a giudicare. Una sovrapposizione di ruoli che può offuscare l’imparzialità del procedimento.
Riteniamo molto probabile che il Ministero — o eventualmente il Tribunale — citerà Carlo Marino, Massimiliano Marzo ed Emiliano Casale (ex vicesindaco di Caserta). Ma come stanno notando anche i nostri lettori, il decreto di scioglimento è pieno di omissis, e dietro quegli omissis potrebbero nascondersi anche i nomi di altri consiglieri comunali.
Sulla carta, si tratta di un procedimento d’urgenza, che dovrebbe concludersi entro sei mesi. Tuttavia, l’esperienza insegna che i tempi possono dilatarsi notevolmente: nel caso di Sparanise, ad esempio, il Tribunale si è pronunciato dopo ben due anni e mezzo, dichiarando l’incandidabilità dell’ex sindaco Salvatore Martiello, dell’assessore Vitaliano Ferraro e della consigliera Mirella Spinosa.