Padrino, Paperino e slot machines. Si va verso la Corte d’appello
9 Luglio 2018 - 18:46
CASAL DI PRINCIPE – Quella contro il clan Russo è stata una delle ordinanze più importanti degli ultimi anni. In quel documento si aprla molto di slot machine, del controllo della famiglia di Peppe o Padrin su queste attività ma si parlava anche di altro: ad esempio dell’influenza dei Russo di Orta di Atella e dintorni.
Ora quell’ordinanza si è trasformata in atti procrssuali Quindi degli imputati hanno scelto il rito abbrevaito e sono stati condannati. Ora per loro inizia il giudizio di appello che dovrebbe chiudersi entro i primi mesi dell’autunno, si tratta di: Ernesto Capasso, Francesco Carusone, Michele Ciervo, Massimiliano Conti, Eduardo Di Martino, Salvatore Di Puorto, Andrea Discepolo, Corrado Discepolo, Maurizio Discepolo, Giovanni Gallo, Carmine Iaiunese, Salvatore Laiso, Marcello Mormile, Cesario Pecovela, Domenico Puocci.
Le accusa contestate sono di associazione camorristica, concorso esterno, intestazione fittizia, estorsione tentata e consumata, concorrenza illecita per aver realizzato un mercato per favorire il business dell’associazione camorristica del clan Russo.
Attraverso il controllo monopolistico e illegittimo del mondo delle slot machine il clan garantiva il mantenimento dei detenuti al 41bis, con il supporto di imprenditori.