TORTURE IN CARCERE. Il magistrato testimone in aula: “Così ho scoperto le violenze subite dai detenuti”

5 Aprile 2023 - 17:56

Come avevamo anticipato nell’articolo di stamattina, i tempi tecnici non hanno permesso il controesame del testimone da parte della difesa degli oltre 100 imputati

SANTA MARIA CAPUA VETERE (l.v.r.) – Ha raccontato le ore successive alle violenze nel carcere avvenute il 6 aprile 2020, al penitenziario Uccella di Santa Maria Capua Vetere.

Il magistrato Marco Puglia ha parlato in aula data la posizione che ricopre, ovvero quella di magistrato di sorveglianza del tribunale di Napoli, in servizio presso l’ufficio di Santa Maria Capua Vetere.

È stata la pubblica accusa a porre le domande al testimone.

Puglia è stato uno dei primi a recarsi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel reparto Danubio, dove i detenuti pestati erano stati trasferiti, dopo la folle giornata del 6 aprile di tre anni fa.

Il magistrato di sorveglianza ha spiegato come, dopo aver fatto ricevuto notizie relative a delle presunte violenze avvenute nel reparto Nilo, decise di presentarsi al carcere Uccella lui stesso, eseguire un’ispezione per rendersi conto della situazione dei detenuti i quali avevano riferito che la loro era stata una protesta pacifica per evitare i contagi

In quel momento lo stesso si sarebbe reso conto, secondo quanto raccontato in aula, che la voce che gira corrispondeva al vero, cioè che la molti reclusi erano stati malmenati duramente.

Come avevamo anticipato nell’articolo di stamattina, i tempi tecnici non hanno permesso il controesame del testimone da parte della difesa degli oltre 100 imputati.

Un numero alto di imputati, così come è alta la cifra relativa agli avvocati presenti nell’aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

Tanti sono i legali, infatti, sia della difesa della parte civile dietro tra cui i due avvocati casertani, Mirella Baldascino e Alessandra Carofano.