Traffico illecito di rifiuti speciali, 9 ARRESTI: blitz anche nel casertano
5 Febbraio 2025 - 09:04
L’inchiesta è stata condotta in particolare dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) a partire da giugno del 2023 protraendosi poi per diversi mesi e interessando diverse regioni
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CASERTA – Sono 9 le ordinanze cautelari emesse dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione distrettuale antimafia del capoluogo salentino, a carico di altrettante persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti.
I provvedimenti sono stati eseguiti stamani nelle province di Bari, Taranto, Trani/Barletta, Brindisi, Caserta, Napoli, Avellino, Cosenza, Matera, Campobasso, Viterbo e Potenza, dai carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di Napoli, unitamente ai carabinieri dei Comandi Provinciali dei territori interessati.
L’inchiesta è stata condotta in particolare dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Lecce, Bari e Napoli, a partire da giugno del 2023 protraendosi poi per diversi mesi e interessando diverse regioni. Mediante intercettazioni di conversazioni, video riprese e pedinamenti, è stato accertato un fenomeno di abbandono di rifiuti speciali pericolosi e non, a carico degli indagati. Questi ultimi si sarebbero associati per svariate attività finalizzate al traffico illecito di rifiuti. Gli stessi, mediante la predisposizione di una falsa autorizzazione ambientale che attestava, in capo all’impresa Eko srl di Onano (Viterbo), la disponibilità di un impianto autorizzato al trattamento dei rifiuti e tramite l’utilizzo di formulari con indicazioni mendaci sul luogo di conferimento per il successivo recupero, avrebbero movimentato illecitamente ingenti quantità di rifiuti industriali, provenienti dalla Puglia e Campania e dirette per lo smaltimento illegale nella stessa Puglia, Calabria, Campania e Basilicata (segnatamente in località ricadenti nelle province di Taranto, Cosenza, Avellino e Matera).
Il materiale veniva sversato sul suolo o abbandonato all’interno di capannoni in disuso. Dall’analisi delle modalità, gli investigatori del Noe, coordinati dalla Dda leccese, hanno focalizzato l’attenzione su una organizzazione criminale strutturata campana, dedita a questo tipo di smaltimento di rifiuti speciali.