Tre medici, di cui uno del 118, indagati per la morte in carcere del senegalese che aveva aggredito 3 poliziotti

1 Ottobre 2025 - 19:24

Oggi il sottosegretario Molteni, Zinzi e il questore hanno fatto visita agli agenti

S.MARIA C.V. – Due medici del carcere di S.Maria C.V. e un infermiere del 118, sono stati iscritti nel registro degli indagati in relazione al decesso di Sylla Mamadou Khadialy, il 35enne senegalese morto poche ore dopo il suo ingresso in carcere. Le ipotesi di reato a loro carico riguardano il reato di omicidio colposo.

Il pubblico ministero Alessandra Pinto, titolare dell’inchiesta della Procura sammaritana, ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane, incaricando un medico legale che eseguirà l’esame autoptico nelle prossime ore presso l’Istituto di Medicina Legale dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.

La vicenda ha avuto inizio la mattina del 25 settembre, alla stazione ferroviaria di Caserta, dove Sylla, in più che evidente stato di agitazione, ha aggredito un uomo — presumibilmente un conoscente — e ha poi cercato di colpire anche una donna. L’intervento degli agenti della Polizia Ferroviaria ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente, ma il 35enne si è scagliato anche contro i poliziotti, ferendone tre: uno di loro ha riportato la frattura del setto nasale.

Immobilizzato e condotto all’ospedale di Caserta, Sylla è stato sottoposto a esami clinici e trattato con calmanti. Una volta dimesso, è stato accompagnato negli uffici della Polfer, ma la sua condizione ha richiesto un nuovo intervento sanitario, questa volta da parte del personale del 118. Anche in questa fase gli sarebbero stati somministrati ulteriori farmaci.

In seguito, l’uomo è stato trasferito nella struttura penitenziaria di Santa Maria Capua Vetere, dove però, nella mattinata del 26 settembre, è stato trovato privo di vita.

Oggi pomeriggio, a margine della sua visita a Caserta, il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, insieme al deputato della Lega Gianpiero Zinzi e al questore di Caserta Andrea Grassi, ha fatto visita agli agenti feriti per esprimere solidarietà. “Ho voluto portare personalmente la vicinanza mia e della Lega a questi agenti, per il coraggio e il senso del dovere dimostrati”, ha dichiarato Molteni, sottolineando che “criminalizzare la Polizia significa indebolire il sistema democratico”.

Una dichiarazione che si inserisce nel contesto di una crescente mobilitazione da parte della società civile. Il giorno precedente, centinaia di persone sono scese in piazza a Caserta per chiedere chiarezza sulla morte di Sylla. La manifestazione è stata organizzata dal Centro sociale Ex Canapificio, che in passato ha seguito l’integrazione di diversi migranti, incluso lo stesso Sylla, accolto nel 2018 nel progetto SPRAR.

Tra i manifestanti anche Mamadou Kouassi Pli Adama, attivista del Centro e ispiratore del film Io Capitano di Matteo Garrone. “Chiediamo solo di sapere cosa sia realmente accaduto a Sylla e perché sia morto mentre si trovava sotto la custodia delle istituzioni”, ha dichiarato. “Le nostre richieste sono legittime”.