TRENTOLA, IL COMUNE MALEDETTO. Il poliziotto cacciatore di cimici, la portavoce con firma “pezzottata” e il fotocopiatore senza storia

4 Luglio 2019 - 17:11

TRENTOLA DUCENTA – (g.g.) Gli ultimi episodi contestati all’amministrazione comunale di Trentola Ducenta riguardano ulteriori forniture di beni e servizi. Prima di tutto il noleggio di fotocopiatori multifunzionali per gli uffici del comune, poi l’attribuzione del ruolo di addetto stampa all’interno dello staff del sindaco. I capi di imputazione provvisori si concludono a quota 12, con il capo N riguardante solamente il poliziotto Giuseppe Melucci cioè colui che, come abbiamo più volte scritto in questi giorni, aveva staccato i microfoni-cimici installati dall’autorità giudiziaria negli uffici del comune.

Nel caso della fornitura in noleggio di fotocopiatrici sono indagati il sindaco Andrea Sagliocco, Raffaele De Caprio funzionario del comune, e Aurelio Costanzo, legale rappresentante dell’omonima ditta “Tutto Ufficio“. La contestazione è sempre quella di turbativa d’asta. Il sindaco secondo l’accusa avrebbe esercitato pressioni,  sulla segretaria comunale Gelsomina Terracciano, che non aveva ceduto, affinchè eliminasse dal bando il requisito dell’aver già svolto un’attività di questo tipo nell’ultimo triennio di pari importo per enti pubblici. Tutto ciò per eliminare “Tecno Copy” che al tempo esercitava il servizio.

La questione più articolata riguarda la nomina della figura che impropriamente viene definita di addetto stampa, visto che l’addetto stampa è una istituzione professionale, regolata dalla legge 150 e ci si accede per concorso. Diverso il discorso del portavoce di staff. Ed è proprio questo che Andrea Sagliocco voleva che divenisse Antonella Fabozzi, sorella di Alfredo Fabozzi, cioè di colui che porta in comune materialmente la domanda di partecipazione all’avviso pubblico con tanto di firma, che la procura della repubblica di Aversa-Napoli nord definisce “apocrifa”

di sua sorella.

Il sindaco e Alfredo Fabozzi si intrattengono per alcuni minuti, durante i quali il primo cittadino fornisce una serie di dritte sulle modalità con cui presentare la domanda di partecipazione e sui contenuti che questa avrebbe dovuto avere. Insomma, risultava chiaro, agli occhi degli inquirenti, che si trattava, al di la della barzelletta dell’avviso pubblico di un incarico già stabilito a priori.

Sono indagati il solito sindaco, Antonella e Alfredo Fabozzi. Il reato contestato è quello di falso ideologico attribuito al privato, naturalmente per la firma apocrifa, falso ideologico attribuito al dipendente pubblico e abuso d’ufficio, reati tutti, naturalmente, compiuti in concorso ai sensi dell’articolo 110 del codice penale.

In conclusione, la vicenda delle cimici rimosse. “Favoreggiamento personale“: è un reato diverso da quelli contestati in questa ordinanza ed è ascritto al poliziotto Giuseppe Melucci. Sagliocco l’aveva nominato responsabile della sicurezza. E a questo punto abbiamo capito rispetto a quale sicurezza il sindaco voleva avere le spalle sicure. Avendo l’intenzione di amministrare Trentola così come aveva iniziato a fare con tutti quanti questi episodi che insieme delineavano un’idea di sistema, aveva bisogno di uno esperto che poteva metterlo a riparo dagli occhi indiscreti della magistratura che potesse al limite rappresentare anche una persona in grado di capire cosa si muovesse all’interno delle forze dell’ordine e degli organismi di polizia giudiziaria.

E che Melucci fosse uno, a suo modo, in gamba, lo dimostra nel momento in cui sa infilare le mani in maniera pregevole nel circuito elettrico da dove scardina letteralmente l’apparecchio attraverso il quale l’autorità giudiziaria monitorava le conversazioni nell’ufficio del sindaco. Successivamente Melucci si reca nel negozio di materiale elettrico di Filippo Musto, evidentemente uno di cui si fidava, portandogli il telefono fisso della stanza del sindaco, in modo da verificare se all’interno ci fossero apparecchi di captazione audio.

Questo accadeva il 22 e il 23 gennaio di quest’anno. Forse Andrea Sagliocco dovrà essere grato per la vita al poliziotto Melucci. Perchè se questi non si fosse accorto delle cimici, probabilmente, con la testa che aveva dimostrato di avere Sagliocco, evidentemente ben guidato anche in famiglia e con uno staff di fedelissimi, ben altre vicende sarebbero saltate fuori, visto che se quelli erano i primi mesi di governo e se è vero che il buongiorno si vede dal mattino….

 

QUI SOTTO LO STRALCIO INTEGRALE DELL’ORDINANZA