TUTTE LE FOTO. REGGIA DA PRENDERE UN COLPO: la Peschiera Grande sfigurata! Disboscata la zona che contornava la vasca

24 Giugno 2021 - 19:51

CASERTA (pasman) – A queste latitudini, non ci si può distrarre un attimo, che capita di tutto. Metti la Reggia. Poiché chiusa per molti mesi a causa del covid, uno pensa che in questo frattempo non può essere successo granché, a parte mettere qualche carta a posto, completare qualche manutenzione più o meno spicciola, porre mano a qualche intervento necessario. Invece, ecco le foto che ci hanno mandato alcuni lettori inorriditi di come hanno trovato la Peschiera Grande, ma soprattutto la sua area boschiva. Ed effettivamente, quando abbiamo visto le immagini ci è preso un colpo. Dapprima non capivamo di quale posto si trattasse, tanto i luoghi vi risultano sfigurati. Ma poi, riconosciuto qualche riferimento, abbiamo capito. In pratica tutta la quinta verde, boschiva, che contornava l’invaso di acqua, è stata tolta, rimossa. Restano alcuni alberi smilzi, spogli, nudi, mentre svettano sullo sfondo gli edifici condominiali dei quali si è fatto circondare negli anni, miopemente e per la più vieta speculazione edilizia, il parco reale.

L’impressione è desolante, pensando all’oasi di pace, specie per lo sguardo, che costituiva il sito con la sua vegetazione lussureggiante, rigogliosa, verdeggiante.

Nello scatto a lato, come si può notare, sono raffigurati i particolari dei lavori di rifacimento del tracciato che circonda la vasca. Quei nuovi mattoni di cotto che ne delimitano l’esterno, oltre che apparire estemporanei, sono francamente brutti. Quanto più belli i cordoli di tufo di prima.

E vogliamo dire delle colature di pittura che si sono determinate su uno dei poggi appena ristrutturati e che si notano in un‘altra immagine?

Sui lavori di ristrutturazione ed ampliamento in corso al bar alla sommità del parco, non sapremmo dire se sia stato utile sacrificare una non poca area di bosco per fare posto alle pedane che si stanno installando per l’accoglienza dei clienti.

Eppure, a leggere le cronache dei mesi scorsi, sembrava che filasse tutto liscio. Si parlava di mandarini e arance che ci si prepara a coltivare nelle serre reali, benché, neanche poi tanto lontano, nella vicina Napoli divampasse una rovente polemica (con protagonisti fini intellettuali, da Eduardo Cicelyn a Vincenzo Trione, da Enzo d’Errico ad Adolfo Scotto Di Luzio)  per le nomine politiche che sarebbero avvenute nei comitati scientifici dei maggiori musei campani, compreso quello della Reggia, di cui qui, nel più puro quietismo di relazione e provinciale, non si è sentito neppure l’eco, se non quello di chi si chiedeva Gae Avitabile chi?

Per non dire delle bordate a palle incatenate della senatrice Margherita Corrado, già dei pentastellati ed oggi del gruppo misto, contro la gestione maffeiana più recente del museo vanvitelliano, che evidentemente viene considerata perniciosa anzichennò.

I due post della senatrice Corrado a riguardo di recenti iniziative alla Reggia di Tiziana Maffei 

e   la lettera della senatrice per la vendita del Palazzo Vecchio 

I nostri lettori ben conoscono l’azione e le iniziative che la parlamentare, archeologo ed esperta di beni culturali, più che se fosse stata votata nelle nostre circoscrizioni elettorali ha svolto a tutela dei beni artistici casertani, poiché ne abbiamo  ogni volta e volentieri riferito.   E proprio nei giorni scorsi ha denunciato pubblicamente come il comune di Caserta si accinga a svendere  il Palazzo Vecchio –  aggiungendovi, con lieve imprecisione che tuttavia  non cambia la sostanza, anche il parco Maria Carolina  d’Asburgo – con assoluta noncuranza verso l’identità cittadina che essi esprimono. Della Villetta Carolina, in verità, come risulta dalla relativa delibera di giunta comunale, non è difatti prevista l’alienazione ma la valorizzazione. Che significa la cessione penalizzante  al privato, come abbiamo dimostrato nel nostro articolo dell’ottobre 2020 (LEGGILO QUI https://casertace.net/il-comune-di-caserta-vuole-affidare-ai-privati-villa-maria-carolina-a-due-passi-dalla-reggia-e-proprio-necessario/ ), allorché commentammo la determinazione dirigenziale (n.1341 del 9 settembre 2020) che diramava l’avviso dell’affidamento in gestione privata della struttura.

Con queste premesse, che altro dobbiamo aspettarci ?

 

 

 

 

 

La senatrice Corrado si è anche interessata fattivamente dell’anfiteatro campano, del rimpatrio, in via di perfezionameto, della statua sacra di S.Maria a Parete (nell’immagine) trafugata negli anni ’80 dalla chiesa patronale di S.Felice a Cancello e ritrovata in Germania, e di altri casi riguardanti i beni culturali casertani

 

 

 

 

La Peschiera Grande in un’immagine di repertorio

…nelle foto sopra ed in queste, come si presenta ora

…in uno scatto storico del 1928

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La colatura della pittura sui poggioli appena risistemati

…particolare

disboscamento e sistemazione di una pedana al bar del parco

...l’area di intervento