TUTTE LE FOTO. S. MARIA C.V. Decenni di soprusi. Oggi l’umanità dolente di Campo Sorbo è scesa in piazza. Il sindaco e i suoi incomprensibilmente latitanti
24 Marzo 2019 - 18:10
Santa Maria Capua Vetere (g.g.) – Il Comitato Campo Sorbo, come avevamo annunciato nella giornata di ieri, sabato, è sceso questa mattina nella centrale piazza Mazzini per informare la cittadinanza riguardo la grave condizione in cui versa il loro quartiere, legando questa protesta testimoniale alla evidente, oggettiva insensibilità, sfociata nell’indifferenza da parte dell’amministrazione comunale.
Dopo quarant’anni di sofferenze, dopo che i proprietari delle abitazioni costruite abusivamente in questa zona della città, che confina con il comune di San Tammaro, si erano messi totalmente in regola, chiedendo ed ottenendo un condono, certo non gratuito, ma pagato fior di quattrini, il consiglio comunale aveva, finalmente nel 2015 manifestato all’unanimità la volontà di acquisire al demanio, in questo caso specifico al patrimonio comunale, le aree di sedime delle strade di campo Sorbo, iter continuato anche dal commissario prefettizio ed interrotto invece da Mirra.
Ed è questo l’aspetto più inquietante: di fronte ad un pronunciamento del consiglio comunale, che si è espresso all’unanimità, dunque facendo diventare l’argomento una materia pacifica rispetto alla quale non ci poteva essere divisione politica, perché quando si calpesta un diritto, questo non può diventare materia opinabile, di fronte ad una certificazione istituzionale del commissario prefettizio, che in quanto rappresentante del governo nazionale, ha considerato quella delibera consiliare doverosa al punto da doverle dare un seguito amministrativo, di fronte a tutto ciò, l’attuale amministrazione comunale, ha questo punto inspiegabilmente, con cinica ferocia, ha bloccato tutto rompendo gli forma di collegamento con queste famiglie che hanno subito sostanzialmente un furto visto che dopo aver pagato 300 milioni delle vecchie lire in oneri di urbanizzazione ed altri 300 milioni per altri atti amministrativi, non si sono visti urbanizzare un solo metro di quelle disastrate stradine, che rendono in pratica inaccessibile l’approdo alle loro abitazioni.
Va scritto forte e chiaro: il comune ha rubato almeno 300 milioni di oneri du urbanizzazione, dato che questi sono per legge vincolati all’utilizzo, espresso nella loro definizione.
C’era il problema dell’acquisizione al patrimonio comunale di queste strade. Nel corso della precedente consiliatura fu affrontato e risolto all’unanimità. Per cui, non c’erano più ostacoli. Ed è per questo che l’atteggiamento dell’attuale amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere risulta, per l’appunto, inspiegabile.
Molte testimonianze di vicinanza e solidarietà sono arrivate, stamattina, dai consiglieri di opposizione e da associazioni territoriali, nonché da tanti cittadini, incoraggiati alla passeggiata anche dalla bella giornata di sole, incuriositi e attratti anche da simpatiche vignette, in particolare da un annuncio volto alla ricerca di consiglieri comunali disposti a porre la residenza a Campo Sorbo. Un velato riferimento ad una vicenda di cui CasertaCe si è occupata qualche tempo fa e rispetto alla quale l’amministrazione comunale, nell’esplicazione valida del principio di disuguaglianza dei due pesi e delle due misure, si è comportata esattamente al contrario di come si sta comportando per campo sorbo.
Noi stiamo scrivendo e i residenti che hanno manifestato stamattina hanno alluso alla rapida acquisizione al patrimonio comunale di una traversa di via Galatina.
Qualcuno sperava che il sindaco Antonio Mirra, dato che la manifestazione era annunciata, si facesse vedere per la zona del gazebo, per altro installato a meno di 50 metri da casa sua.
Pia illusione. Il primo cittadino non si è visto. E, purtroppo, neanche i consiglieri comunali di maggioranza, a dimostrazione che forse c’è stato un ordine di scuderia ed a dimostrazione che quando la politica diventa pregiudizio, faziosità, o un fare di lesa maestà, diventa solo arroganza del potere, che va a ledere finanche i diritti fondamentali di persone che essendo tali, chiedono solo e solamente il rispetto dei loro diritti, che nulla c’entrano con qualsiasi altre forma di contingente valutazione.