TUTTI I NOMI. Monnezza, quattrini e assunzioni di famiglia: indagata anche la sorella di Filippo Virno, Lello De Rosa e altri otto

10 Luglio 2025 - 17:08

Si vanno chiarendo le linee principali di quest’indagine della procura di Santa Maria Capua Vetere. Coinvolti anche un pezzo da 90 ed un ex pezzo da 90 della monnezzologia casertana e non solo

TEVEROLA (g.g.) – Come vi abbiamo promesso, vi aggiorniamo. Seppur non in maniera esaustiva sull’indagine che ha colpito l’attuale dirigente che il Comune di Teverola Filippo Virno.

Siamo in grado, di fornirvi i nomi di tutti gli indagati. Che si tratti di qualcosa attinente ai rapporti tra Virno e il settore dei rifiuti, di cui si è occupato in esclusiva nella sua vita professionale, è dimostrato dal fatto che tra gli indagati ci sono due nomi conosciuti nel settore della nettezza urbana.

Il primo è quello dell’ex venditore di mozzarelle Ivano Balestrieri, patron, non sappiamo se realmente o in nome e per conto, della Isvec, società che ha vinto appalti in lungo e in largo nelle provincie di Caserta e di Napoli e che ormai da una vita colleziona proroghe a contratto largamente scaduto, al Comune di Teverola, dove Virno è in pratica dirigente a tutto, avendo fornito qualche delega a Mimmo Tartaglione, assessore comunale in quota Zannini al Comune di Marcianise e arrivato, con ogni probabilità, al Comune di Teverola, grazie ad un’intesa tra l’ex sindaco ed ex dominus della politica locale Biagio Lusini, e il già citato consigliere regionale Giovanni Zannini, circostanza di cui ci siamo occupati a suo tempo. Attenzione, quelle di Mimmo Tartaglione sono deleghe molto stringenti, perché la titolarità di tutto resta in mano a Filippo Virno che Tartaglione e Carmen Santillo, cognata di Virno, li ha fatti arrivare grazie ad una convenzione di somministrazione di lavoro firmata tra il Comune di Teverola e la Nuova Splendente 22, come CasertaCe ha ben raccontato a suo tempo.

Il secondo nome che fa intendere chiaramente che l’indagine partita dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, è quello di una persona un tempo molto al centro delle cronache, successivamente di meno dopo che fu colpito da un’interdittiva antimafia. Stiamo parlando dell’imprenditore di Casagiove Pietro

Roviello che, nella famosa Ati, al Comune di Caserta anno 2012, con il Consorzio Eco Car, aveva un posto di rilievo con la ditta individuale Alba Paciello, che recava il nome di sua madre (menomale che CasertaCe c’è stata sempre, almeno da 15 anni in questa provincia e quindi riconta, i peli in omissis).

Gli altri indagati, oltre all’ex venditore di mozzarelle, a Virno e a Pietro Roviello, sono i napoletani: Gennaro Polverino, Tommaso Mauriello nato a Napoli e residente a Voghera e Antonio Giardino.

Veniamo ad altri casertani: Antonio Della Medaglia, 58 anni di Marcianise; poi un altro nome eccellente, Raffaele De Rosa, per gli amici Lello, per molto tempo dirigente dell’ufficio tecnico di Teverola prima di Virno e poi transitato al Comune di Caserta. Già vicesindaco di Casapesenna in quota ads Lorenzo Diana, in quell’amministrazione del “compromesso storico” tra Diana e Cosentino, capitanata da Fortunato Zagaria e ovviamente sciolta per infiltrazioni camorristiche. Noi non ricordiamo, ma sicuramente accerteremo la circostanza in diverse ore se Lello De Rosa, a Teverola, oltre ad occuparsi di lavori pubblici e urbanistica, ha assunto in sé anche la delega ai rifiuti. Al contrario non abbiamo alcuna necessità di informarci per dirvi che questa delega lui l’ha assunta sin dal primo momento in cui è arrivato al Comune di Caserta. Per cui, anche questa circostanza, potrebbe spiegare il motivo per cui sia stata la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, e non quella di Aversa-Napoli Nord come sarebbe naturale ritenere, nel momento in cui focalizziamo il presunto luogo dei delitti all’interno del comune di Teverola, dell’indagine in questione. Raffaelle De Rosa è anche il fratello di Marcello De Rosa, già sindaco di Casapesenna e prossimo vicepresidente della Provincia di Caserta in quota Colombiano.

Angelo Antonio PIccirillo, altra vecchia conoscenza di CasertaCe, molto spesso indagato ma se l’è sempre cavata. Un vero e proprio dominus negli uffici comunali di Portico di Caserta. Molto stimato dai sindaci, poiché in grado di fare certi lavoretti mettendoci la sua faccia e la sua firma.

Non poteva mancare un esponente dell’illuminatissimo comune di San Marcellino: Mario Mottola, 58enne perquisito ed indagato. E infine Fabiola Virno, 51 anni, sorella di Fiippo Virno. Per cui nel nostro articolo di anticipazione non ci eravamo sbagliati: la persona di famiglia, assunta dall’impresa di rifiuti, è proprio lei.