TUTTI I NOMI. Sequestrata, torturata e uccisa. ARRESTATI i due killer di Gelsomina Verde. Manette tra la Toscana e il casertano
27 Luglio 2023 - 09:37

CASTEL VOLTURNO – Sequestrata, torturata per ore, uccisa con tre colpi di pistola alla testa: il suo corpo venne dato alle fiamme forse con l’obiettivo di nascondere le tracce delle sevizie che aveva subito nelle sue ultime ore di vita. Morì così, a 22 anni, Gelsomina Verde, per tutti Mina, vittima innocente di una vendetta trasversale della prima faida di camorra tra il clan Di Lauro e gli scissionisti Amato-Pagano, a cavallo tra il 2004 e il 2005.
La sua ‘colpa’ era quella di avere una relazione sentimentale con Gennaro Notturrno detto ‘o Saracino’, esponente di spicco degli scissionisti. Storia che era però già finita quando la 22enne è stata ammazzata.
A 19 anni dall’omicidio, una svolta nelle indagini ha portato all’alba a due arresti: sono Luigi
Gelsomina Verde lavorava come operaia in una pelletteria, nel suo tempo libero faceva volontariato. La sua storia è stata raccontata nel romanzo Gomorra di Roberto Saviano e nella serie tv tratta dal libro, in cui la ragazza si chiama ‘Manu’.
La prima faida di Scampia contrappose il clan Di Lauro, il cui vertice Cosimo Di Lauro, figlio maggiore del boss Paolo Di Lauro detto Ciruzzo ‘o Milionario, e agli scissionisti (o gli spagnoli per la base ‘operativa’ in Spagna) Amato-Pagano, capeggiati da Raffaele Amato, nati da una costola dello stesso clan, per il controllo criminale dei quartieri di Secondigliano e Scampia e i comuni dell’hinterland partenopeo Melito di Napoli Mugnano, Casavatore e Arzano.
La guerra tra i due clan ha provocato oltre 60 omicidi tra il 2004 e il 2005. Le due bande si sono combattute con una brutalità tale che gli inquirenti definirono mai vista dai tempi della guerra degli anni ’80 tra l’Nco di Raffaele Cutolo e la Nuova Famiglia di Carmine Alfieri e dei fratelli Nuvoletta.