Uccide il fratello a colpi di pistola, il killer in aula: “Mi accusava di aver avuto una relazione con la moglie”
28 Ottobre 2025 - 16:45
Davanti alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Marcella Suma, l’imputato ha ricostruito la sua versione dei fatti
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MONDRAGONE – Ha parlato in aula, rendendo dichiarazioni spontanee prima della chiusura dell’istruttoria dibattimentale, Antonio Cennami, l’uomo accusato di aver ucciso il fratello Luigi l’11 giugno del 2024. Davanti alla Corte d’Assise, presieduta dal giudice Marcella Suma, l’imputato ha ricostruito la sua versione dei fatti, spiegando di essere stato vittima di continue minacce e provocazioni da parte del fratello nei giorni precedenti alla tragedia.
“Due giorni prima della disgrazia – ha detto- mio fratello venne a casa e mi minacciò. Mi accusò di avere una relazione con sua moglie, tirò fuori una pistola e me la puntò in faccia”.
Cennami ha poi raccontato che, il giorno dell’omicidio, avrebbe ricevuto nuovi messaggi minatori: “Mi scrisse ‘t’aggia accirer’ e ‘prima o poi t’acchiappo’. Io gli risposi: ‘possiamo vederci anche ora’”.
L’incontro avvenne nei pressi del deposito di Ditellandia, lungo la statale Domiziana, nei pressi della pineta Prisconte, dove l’imputato lavorava come custode. “Quando arrivò – ha aggiunto – Luigi corse verso di me con una roncola di 29 centimetri e mi colpì alle dita. In quel momento partì il colpo dalla pistola che tenevo nascosta nel casotto, perché non potevo detenerla per via dei miei precedenti”.
Il proiettile, secondo la ricostruzione, avrebbe trapassato il collo di Luigi Cennami, uccidendolo sul colpo.
Dopo le dichiarazioni dell’imputato, il presidente della Corte, Marcella Suma, ha chiuso l’istruttoria dibattimentale e rinviato il processo al 25 novembre, data fissata per la requisitoria del pubblico ministero Daniela Pannone e per le arringhe dei difensori.
