Ufficiali le nomine Gisec e Terra di Lavoro. Giovanni Zannini si prende tutto. La simpatica storia della cena allo Jarama di Mondragone del nostro amico Dario Di Matteo
13 Agosto 2025 - 20:03

C’è una spassosa disputa in atto tra il sottoscritto, direttore di questo giornale, e il consigliere comunale di Teverola
CASERTA (G.G.) – C’è una spassosa disputa in atto tra il sottoscritto, direttore di questo giornale, e Dario Di Matteo, consigliere comunale di Teverola, che a me e a noi di Casertace sta simpatico umanamente perché fa parte di quella categoria di politici ineffabili, i quali possiedono la caratteristica che viene consigliata ai mariti fedifraghi: negare, negare tutto, negare anche davanti all’evidenza di un tradimento coniugale.
Ma questo stimola veramente la nostra vena goliardica, e chi conosce bene la storia di questa parola e di questo movimento di ribellione libertaria risalente addirittura al basso Medioevo, si rende conto che, tutto sommato, quando una persona esprime la propria scaltrezza e la propria furbizia attraverso una faccia simpatica, non si riesce a volergli male.
Partiamo dalla versione dell’ineffabile appena citato: un paio di sabati fa, Dario Di Matteo dice di essere partito da Aversa insieme al suo amicone Ciccio Di Virgilio, che della città normanna è consigliere comunale eletto nella lista Aversa Azzurra. Di Matteo sostiene e giura che l’obiettivo di quella trasferta era solo quello di cenare bene in un buon ristorante.
E qui inseriamo un pezzo della nostra versione: da Teverola fino alla Domiziana nord, ossia quella che porta, attraversando Mondragone, a Baia Domizia fino allo sconfinamento laziale del ponte del Garigliano, ci sono almeno 250 ristoranti accreditati in cui si mangia bene. Perché tutto si può dire dell’agro aversano, eccetto che non si mangi bene. Il buon cibo è un culto. Attraversando tutto questo spazio fisico, il duo Di Matteo-Di Virgilio non trova alcun ristorante che li soddisfi. Non sappiamo se ciò avveniva perché i due erano partiti senza prenotazione. Ma ammesso e non concesso che, essendo sabato sera, occorresse una prenotazione, diciamo che Di Matteo e Di Virgilio, nel momento in cui hanno deciso di andare a cena fuori di sabato sera, non hanno trovato posto in nessuno di questi 250 ristoranti.
Procedendo sulla cartina geografica, sono arrivati nella parte più esterna di Mondragone e sono stati fulminati da questo nome sudamericano: Jarama Pizza alla Brace. Lì hanno sicuramente prenotato, per cui si sono sciroppati 84 km tra andata e ritorno.
Ritorniamo alla versione dell’ineffabile Di Matteo: io e Di Virgilio ci siamo seduti e abbiamo notato che a un altro tavolo c’era il consigliere regionale Giovanni Zannini che, aggiungiamo noi, lì è di casa.
Tra gli altri, con lui c’era la signora e assessora del Comune di Alife, Caterina Ginocchio, una zanniniana di acciaio. In verità, non sappiamo se fosse scortata o meno da suo marito, e sicuramente c’era Giovanni Innocenti, presidente del Consiglio comunale di Aversa e, dunque, presidente anche di Ciccio Di Virgilio, che, aggiungiamo di nuovo noi, nella bulimia ossessiva da bandierine di Giovanni Zannini, potrebbe anche tornare utile alle prossime elezioni regionali, magari ripensando a un impegno che, da amico di Dario Di Matteo, dovrebbe assolvere a sostegno di Massimo Grimaldi, candidato della Lega.
Questa casualità che ha portato Di Matteo e Di Virgilio a prenotare un tavolo a Mondragone, a quasi 50 km di distanza da Teverola e Aversa, non lontano dal tavolo di Giovanni Zannini, li ha indotti, per un fatto di cortesia, a unirsi al tavolo del consigliere regionale e del presidente del Consiglio comunale di Aversa. Ciò anche in previsione di una torta di festeggiamento per il compleanno della signora Ginocchio, che ha potuto portare questo dolce dall’esterno ottenendo una deroga dai titolari di un ristorante che, per regolamento, queste cose non le permettono.
Parola che, in questo caso, non può essere applicata a Zannini che, da vero e proprio monarca assoluto di Mondragone, le leggi e i regolamenti li scrive lui. Quindi tutto casuale e, secondo Di Matteo, che ha leoninamente difeso la sua versione in una serie impressionante di audiomessaggi inviatici, quella cena non avrebbe nulla a che fare con la sua conferma all’interno del consiglio di amministrazione della Gisec con carica di vicepresidente, ufficializzata oggi con tanto di comunicato stampa (in calce la versione integrale).
Del Cda di Gisec fanno parte tre persone: il sindaco di San Cipriano, Vincenzo Caterino, confermato alla presidenza, il vicepresidente Dario Di Matteo e l’avvocatessa Federica Morelli, della quale non decliniamo ancora appartenenze o legami politici, ma che, statene certi, è frutto di una diretta imposizione di Giovanni Zannini che oggi, con Anacleto Colombiano presidente della Provincia e formale realizzatore di queste nomine, comanda finanche di più di quanto comandasse ai tempi della presidenza di Giorgio Magliocca. Di lei si sa che è un avvocato che opera nel settore dei rifiuti e che ha sviluppato la sua professione in un noto studio di Caserta, dunque questa città la conosce. Ora non sappiamo se è entrata in contatto con Zannini, dal momento che quest’ultimo è, da ormai 5 anni, il presidente della commissione Ambiente e Rifiuti del Consiglio Regionale. Non sappiamo se, essendo lei nativa e residente a Pozzuoli, abbia un rapporto politico con il deputato di Fratelli d’Italia, Schiano, che di Zannini è un grande amico.
Di Terra di Lavoro Spa abbiamo scritto nei giorni scorsi. Marcello De Rosa si era permesso di metterci il becco e il primo giorno di esercizio ufficiale di Colombiano ha letteralmente sterminato, su ordine di Zannini, tutto ciò che De Rosa aveva fatto, in modo che si potesse rifare in funzione delle prossime elezioni regionali e degli interessi elettorali a dir poco famelici di Zannini.
Presidente è stato confermato il commercialista PierGiuseppe Cicia, Mario Moretti, nostra vecchia conoscenza di Carinaro, un tempo dipendente di Marican del buon Nando Canciello e divenuto anche lui zanniniano doc, come si è potuto ben constatare dal suo recente matrimonio, del quale il consigliere regionale di Mondragone è stato l’ospite d’onore.
Conosciamo una sola avv. Maria Giusy Petrella, si tratta della figlia dell’ottimo avvocato di Grazzanise, Enzo Petrella. Maria Giusy, incrociata dal sottoscritto nei mesi in cui ho diretto il giornale di Caserta, quando questo divenne quotidiano nell’autunno del 2000. Al tempo, i due editori erano Pasquale Piccirillo e per l’appunto Enzo Petrella, e in quella redazione nacque anche un rapporto sentimentale tra Petrella e Alfredo Cardone, giornalista di TV Luna che apparteneva allo stesso gruppo editoriale e successivamente autore di una bella carriera che l’ha portato a diventare notista politico molto apprezzato del Tg2.
Per il momento vi facciamo uno sconto della presentazione dell’amministratore unico della Innovazione e Sviluppo Integrato Provincia di Caserta S.c.p.a. Raffaele Paccone.
COMUNICATO STAMPA:
Nel corso delle riunioni odierne delle rispettive assemblee sono state rinnovate le cariche nelle società partecipate della Provincia di Caserta.
In attesa delle formali accettazioni, sono stati nominati:
- Consiglio di Amministrazione di GISEC S.p.A. – Gestione Impianti e Servizi Tecnologici Casertani:
dott. Vincenzo Caterino (Presidente), dott. Dario Di Matteo (Vice Presidente), avv. Federica Morelli; - Consiglio di Amministrazione di Terra di Lavoro S.p.A.:
dott. Piergiuseppe Cicia, dott. Mario Moretti, avv. Maria Giusy Petrella; - Innovazione e Sviluppo Integrato Provincia di Caserta S.c.p.a.:
Amministratore Unico dott. Raffaele Paccone.