Uomini casertani sfruttano ragazzo 16enne per il sesso. Drogato per “tenerlo buono” e minacciato per soldi. LA STORIA
3 Agosto 2025 - 13:33

CASERTA – La Procura di Napoli nei giorni scorsi concluso le indagini preliminari su un complesso caso di sfruttamento sessuale di un minore, inizialmente si era parlato di una ragazza, coinvolgendo sei persone in una vicenda che si è svolta tra il 2016 e il 2017 soprattutto ad Orta di Atella.
Al centro delle accuse c’è un sistema organizzato che avrebbe visto un sedicenne con disturbi dell’apprendimento e deficit psichiatrici costretto a rapporti sessuali in cambio di denaro e droga.
GLI INDAGATI
Gli indagati principali sono B.V., 38 anni di Orta di Atella, già noto alle forze dell’ordine, e P.P., 27enne di Marcianise, che avrebbe fatto da intermediario portando più volte il minore presso le abitazioni degli altri coinvolti. A questi si aggiungono M.F., F.M, originari di Recale, C.I., di Marcianise, e A.C., quest’ultimo cittadino statunitense residente a Maddaloni.
Dalle indagini emerge che P.P. e F.M. avrebbero reclutato il ragazzo, approfittando delle sue condizioni psichiche, per organizzare incontri a pagamento. V.B. sarebbe stato uno dei principali fruitori di questi servizi, arrivando a corrispondere fino a 500 euro per un singolo incontro.
LA DROGA E LE MINACCE
Ma il quadro è ancora più complesso: secondo gli investigatori, il minore sarebbe stato anche fatto oggetto di violenze e minacce. In un episodio particolarmente grave, F.M. avrebbe addirittura aggredito fisicamente il ragazzo per sottrargli i soldi appena ricevuti, strangolandolo e minacciando di rivelare tutto alla famiglia.
Particolarmente agghiacciante l’uso della droga come strumento di controllo: sia B.V. che F.M. avrebbero somministrato cocaina al minore per renderlo più docile e assuefarlo alla prostituzione. In alcuni casi, la sostanza sarebbe stata usata anche come forma di pagamento per i complici che facilitavano gli incontri.
I PROSSIMI STEP
La vicenda giudiziaria si presenta particolarmente intricata, con sette diversi capi d’accusa che vanno dalla prostituzione minorile allo spaccio di stupefacenti, fino alla rapina aggravata. Per alcuni degli indagati scatta anche l’aggravante della recidiva, considerati precedenti penali per reati analoghi.
Dal momento della chiusura indagini, gli avvocati difensori hanno ora venti giorni di tempo per presentare memorie, richiedere nuovi accertamenti o chiedere l’interrogatorio dei propri assistiti. Il minore, oggi maggiorenne, risulta seguito dai servizi sociali, mentre la Procura valuta se chiedere il rito abbreviato per alcuni degli imputati, con pene che potrebbero arrivare fino a 12 anni per i reati più gravi.