13 ARRESTI. Lavori della metro, 8 gare truccate per 150 milioni di euro. Blitz anche a CASERTA

23 Giugno 2020 - 08:10

CASERTA – Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone, 12 in carcere e una ai domiciliari, nell’ambito di una indagine su alcune gare di appalto di Atm, l’azienda di trasporti di Milano. Secondo gli inquirenti, e’ stata accertata “l’esistenza di un sistema di metodica alterazione di gare a evidenza pubblica indette da Atm spa”, che in questo procedimento e’ parte lesa, come si spiega in una nota della procura di Milano. Gli appalti sotto la lente dei magistrati sono otto – a vario titolo frutto di gare turbate e/o oggetto di accordi corruttivi – per un importo complessivo di 150 milioni di euro. Nell’inchiesta sono indagate 30 persone fisiche e 8 giuridiche. Secondo l’ipotesi di indagine, il sistema di alterazione delle gare gravita “attorno alla figura e all’operato di B.P. – pubblico ufficiale con il ruolo di responsabile dell’Unita’ amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle Linee Metropolitane 1, 2, 3 e 5 – e alle societa’ Ivm srl e Mad System Srl, occultamente create e dirette dal funzionario infedele, insieme ad altri indagati, al fine di interferire nell’assegnazione ed esecuzione degli appalti di Atm”.

Gli inquirenti, continua la nota della procura di Milano, hanno ricostruito “decine di episodi corruttivi e di turbativa d’asta maturati in particolare nel settore degli appalti per l’innovazione e la manutenzione delle Metropolitane Milanesi”. I destinatari del provvedimento restrittivo, firmato dal Gip di Milano Lorenza Pasquinelli, sono il pubblico ufficiale di Atm, altri funzionari della stessa azienda pubblica e i manager e dirigenti delle imprese private che “hanno colluso con essi nel turbare le procedure competitive pubbliche al fine di aggiudicarsi i relativi contratti di appalto, remunerando B.P. con dazioni di denaro e altre utilita’”. Tra i soggetti coinvolti ci sono gli esponenti di Siemens Mobility spa, Alstom Ferroviaria spa, Engineering Informatica spa, Ceit spa, Gilc impianti civili srl e Ctf Impianti srl, tutte societa’ iscritte nel registro degli indagati insieme a Ivm e Mad System in virtu’ della legge 231/2001 sulla responsabilita’ amministrativa degli enti. Presso le societa’, si aggiunge nel comunicato firmato dal procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco, sono in corso attivita’ di perquisizione e sequestro. Inoltre, tali attivita’ riguardano anche le abitazioni degli indagati e gli uffici di Atm.

Le operazioni della Gdf si svolgono nelle province di Milano, Monza, Savona, Lodi, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Latina, Caserta, Napoli, Salerno, Benevento, Pescara e Chieti. Secondo quanto accertato fino a ora nel corso delle indagini, “il metodo seguito dall’associazione per delinquere consisteva nell’offrire alle imprese interessate a partecipare alle gare di appalto indette da Atm la consulenza del pubblico ufficiale, sotto forma di fornitura di materiale e informazioni privilegiate, trafugate dalla stazione appaltante, ovvero garantendo la possibilita’ di sopralluoghi riservati e perfino la supervisione e correzione delle bozze di offerta, sino all’indicazione precisa delle percentuali di ribasso da offrire ad Atm al fine di prevalere sulle imprese concorrenti”. Questo, continua la nota della procura, veniva realizzato “in cambio delle promesse di versamenti di denaro, proporzionali al valore dell’appalto e cadenziati mensilmente e anche dell’impegno da parte dell’impresa aggiudicataria di coinvolgere nell’esecuzione delle opere, in qualita’ di subappaltatori, le societa’ Ivm e Mad System o altre imprese, con le quali B.P. concordava le proprie illecite remunerazioni”.

Il periodo coperto dall’indagine e’ quello da ottobre 2018 a luglio 2019 e in questo arco temporale “sono state registrate promesse e dazioni di denaro pari a oltre 125mila euro, oltre a diverse utilita’ quali prestazioni di servizi e benefit vari”. Ad ogni modo, spiega la procura, “le utilita’ piu’ significative, per il sodalizio criminale, sono state rappresentate dall’acquisizione, alle imprese gestite dall’associazione, di rilevanti sub appalti di lavori pubblici nella Metropolitana Milanese”. Inoltre, “sono stati raccolti elementi relativi a un ulteriore e piu’ risalente episodio di corruzione, avvenuto nel 2006 per l’assegnazione dell’appalto relativo al sistema di segnalamento della linea metropolitana M1, nel cui contesto sono emerse le recenti criticita’ (frenature brusche d’emergenza) che hanno investito la linea rossa” di Milano. Il dipendente infedele di Atm, infine, “risulta anche intervenuto per pilotare alcune procedure di assunzione di personale nell’azienda di proprieta’ comunale, favorendo soggetti privi delle necessarie professionalita’ e competenze ma legati alle imprese che lo remuneravano illecitamente”.