LA NOTA. Ecco qua, te pareva. De Luca è arrivato a Mondragone. Non se n’è mai fottuto del degrado dei Palazzi Cirio, ora corre solo perché con Zannini ritiene di poter perdere voti alle elezioni di settembre. LA FOTO

25 Giugno 2020 - 17:00

Nel momento in cui la cosa è cresciuta mediaticamente, il governatore è arrivato. Spieghi com’è possibile ricoverare nell’ospedale di Maddaloni decine di forsennati asintomatici, esponendo il personale medico e paramedico a grave pericolo

MONDRAGONE (g.g.) – Evidentemente Giovanni Zannini deve aver comunicato a Vincenzo De Luca, che la situazione a Mondragone è seria, ma seria seria, sul…serio. Ovviamente, trattandosi di una comunicazione che un politico fa ad un altro politico suo alleato, la serietà non è quella relativa all’ordine pubblico, all’incolumità e alla salute dei cittadini e alla possibilità della diffusione di un contagio da coronavirus. No, no. La situazione è seria perché, anzi, solo perché qui si rischia di perdere voti. I quali, come sono arrivati attraverso le esibizioni del one man show, così possono volatilizzarsi se la ruota della fortuna, che da marzo in poi ha girato sempre e solo a favore di De Luca, che a fronte di un sistema organizzativo sull’emergenza covid indegno anche dell’Uganda, non ha dovuto fronteggiare una vera emergenza del contagio, possa cambiare la sua direzione.

Per cui, De Luca è arrivato da qualche minuto fa a Mondragone. Ovviamente “per spaccare qua e spaccare là…“, per fare qualche altro comizio, per utilizzare a suo piacimento il servizio pubblico della Rai in piena campagna elettorale. Magari non si è portato il lanciafiamme, ma la fiamma ossidrica o un accendino o un semplice fiammifero che, essendo lui uomo dei miracoli, è in grado di traformare in un’arma letale come quelle che gli elicotteri americani utilizzavano in Vietnam, come ci ha tramandato la celeberrima scena, accompagnata dalla musica dei The Doors, di Apocalypse Now. Insomma, le solite stronzate, parole di cui non rimarrà assolutamente nulla quando i riflettori si saranno spenti, quando le elezioni si saranno tenute, dato

che la questione dei Palazzi Cirio esiste da decenni e lui, il governatore della Campania, al pari di Zannini, ma, va detto, anche al pari di Mario Landolfi e dei politici di centrodestra che hanno amministrato la Regione e anche Mondragone, non se n’è mai fregato un benemerito cazzo.

Oggi, De Luca sta lì perché i Palazzi Cirio, in una sorta di nemesi storica, hanno conquistato il (dis)onore delle cronache, cioè quel luogo dell’evanescenza, dei fuochi fatui, del pensiero debole e vano che lo Sceriffo ritiene, però, sia “cosa sua” e di nessun altro, perché lì, sono quel pensiero debole, quelle cazzate a formare il consenso di un popolo che purtroppo si colloca ad una cifra media culturale tra le più basse d’Europa e anche del mondo.

Campani, mondragonesi, continuate a farvi del male, continuate pure a farvi prendere per il culo, continuate a farvi dire stronzate come quella di una Regione che potrebbe incidere sull’ordine pubblico, che, come dovrebbe essere noto a tutti, è esclusiva competenza del governo nazionale.

Invece, è competenza della Regione la Sanità, della Regione di De Luca e di Verdoliva, quest’ultimo dominus di ogni gestione e anche di quella riguardante la sua lussuosissima casa che, come abbiamo visto su Rai Tre nella trasmissione Report, si è giovata di lavori da un milione di euro gentilmente da un’azienda che si è aggiudicata una lucrosa gara d’appalto a Palazzo Santa Lucia.

E’ alla Regione, dunque, che va ascritta la competenza e il modo pedestre con cui l’Asl di Caserta, guidata da Ferdinando Russo, in pratica una protesi minore del governatore e di Verdoliva, ha affrontato anche la vicenda del contagio ai Palazzi Cirio, a partire dall’apertura indiscriminata del reparto covid dell’ospedale di Maddaloni a positivi asintomatici, compreso un soggetto arrivato in manette e accompagnato dalla polizia penitenziaria, dopo averlo spostato dagli arresti domiciliari. Lì sarebbe dovuto andare De Luca oggi. Lì, a Maddaloni, dove, invece, si è recato comodamente quando non era ricoverato nessuno e quando non c’era nulla di imbarazzante da affrontare. Lì sarebbe dovuto andare per parlare con il personale medico e paramedico, che vive un pericolo per la propria incolumità.

Ma, oggi, De Luca, a Maddaloni non andrà ad affrontare un problema in carne ed ossa e neppure ne parlerà. Si limiterà a pronunciare le solite quattro stronzate su Legge ed Ordine, che, da sempre sono stati valori della Destra e non della Sinistra, a cui De Luca dice di appartenere, e chi si è visto, si è visto.