CUB E SOSPETTI DI CAMORRA. Le Pagine Gialle dei due super ingegneri erano solo quelle di LUSCIANO e PARETE
7 Dicembre 2020 - 12:32
Il gip: Giuliano dice la verità, Zivolo e Improta no
TRENTOLA DUCENTA – (g.g.) Non ha dubbi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Egle Pilla sulla consistenza e sulla veridicità di ciò che Luigi Giuliano, l’imprenditore di Villaricca sottoposto ad estorsioni e a pratiche di usura, ha dichiarato sul meccanismo turpe con cui il consorzio unico di bacino, attraverso i suoi due dirigenti l’ingegnere Antonio Zivolo e Andrea Improta, hanno gestito la rottamazione di 79 camion che il Cub ha ereditato dal consorzio dei rifiuti Ce2.
Naturalmente, nel momento in cui il gip si dichiara convinta che Giuliano, fratello di quel Giuseppe Giuliano, suicidatosi proprio in relazione ai problemi subiti in questa storia, afferma la verità, dichiara automaticamente che Zivolo ed Improta hanno raccontato bugie. Non solo loro conoscevano Emilio Chianese,
Torniamo alla questione delle Pagine Gialle dove, secondo l’ineffabile Zivolo, sarebbe stata fatta la ricerca di mercato per individuare le ditte da invitare per la gara della rottamazione dei 79 veicoli. In calce all’articolo, pubblichiamo tutti i documenti sugli esiti di quella gara. Ma vi diciamo, a conclusione, che le Pagine Gialle di Zivolo erano composte solo da due comuni, Parete e Lusciano, con qualche traccia di Giugliano.
Le imprese della finta gara (perchè noi questa è l’idea che ci siano fatti), erano (oltre al Chianese che probabilmente da pianificatore del tutto, mise a disposizione la sua sigla), la D.F.R. Sas di Giuseppe Giulani, la Emiautocar srl di Lusciano, la Reami Sas di Parete e l’Agenzia De Cristofaro di Parete.
QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA