CASTEL VOLTURNO. Buttano a mare la Multiutility e 42 dipendenti perderanno il lavoro. Il piano di Zannini e Marrandino per favorire il Consorzio Idrico

20 Agosto 2021 - 18:19

L’operazione determinerebbe il passaggio delle funzioni e dunque anche quella più ambito della riscossione che all’Idrico, ricordiamo, è nelle mani di quei “campionissimi” della Publiservizi

 

 

CASTEL VOLTURNO – La Multiutility, azienda in house fondata a suo tempo per gestire la filiera idrica, riscossione compresa, è stata messa in liquidazione al tempo dell’amministrazione comunale di Dimitri Russo. L’attuale amministrazione non ha mostrato nessuna intenzione di aprire un confronto dialettico con il commissario liquidatore, finalizzato a superare questa fase, indubbiamente critica ma non irreversibile. Lo spazio ci sarebbe anche stato per un risanamento e per riorganizzare la multiutility con criteri differenti, votati all’efficienza, rispetto a quelle modalità che l’hanno condotta a chiedere la messa in liquidazione.

Il problema è che la Multiutility ha ben 42 dipendenti, che rischiano seriamente di rimanere senza lavoro.

Ed è su questo che dovrebbe concentrarsi il sindaco di Castel Volturno Luigi Petrella e magari anche Pasquale Marrandino, personaggio influente, in grado di muovere diverse cose nelle stanze del Comune e con caratteristiche che non potevano non interessare Giovanni Zannini, il quale questo tipo di personaggio lo cerco e tutto sommato facilmente lo trova in ogni Comune.

Marrandino non vuole salvare a Multiutility, ma essendo diventato uomo di Zannini, ha l’obiettivo di mettere in relazione il Comune di Castel Volturno con il Consorzio Idrico di Terra di Lavoro, carrozzone iperclientelare che nasconde da anni e anni la montagna di debiti che ha accumulato, divenendo la più oscena struttura della peggiore, rozza e ignorante pratica clientelare di questa provincia, che pure ne sfoggia tante altre.

Le ipotesi sarebbero due. La prima: una convenzione tra il Comune di Castel Volturno e il Consorzio Idrico. In questo caso, però, dovrebbe svilupparsi una complessa transizione delle posizioni creditorie e debitorie dalla Multiutility alle varie clausole contrattuali. E allora c’è chi azzarda l’ipotesi del vero e proprio colpo grosso: l’adesione diretta del Comune di Castel Volturno, che dunque andrebbe ad assumere in quota parte tutto quello che oggi è già debitoria ufficiale, ma soprattutto ciò che lo diventerà, di qui a poco, anche per l’intervento della Corte dei Conti.

E i 42 dipendenti? Chissene frega. Figuriamoci se Pasquale Marrandino e Zannini si preoccupano del loro futuro.

Al limite Zannini lo potrebbe anche fare, ma solo con chi gli giurerà fedeltà politica, dato che questo è l’unico modo per entrare nell’ormai vertiginosa giostra di favori, di assunzioni propiziate, di processi immeritocratici, rispetto a cui effettivamente – e questo sarà un argomento che approfondiremo meglio in un prossimo articolo, sono punti di eccellenza del consigliere comunale di Mondragone, che riesce a costruire situazioni di questo genere molto di più di quanto non riesca a tutti gli altri politici di questa provincia, che svolgono una funzione di potestà.