IL VIDEO. CASERTA: LA MOVIDA DEL CONTAGIO. Altro che acqua! Aperitivi alcolici venduti à gogo. Le leggi, le norme e chissenefrega!

27 Dicembre 2021 - 19:20

CASERTA – Il 15 dicembre scorso il governatore De Luca dichiarava nella sua proverbiale maniera da caratterista comico che in Campania, al chiuso quanto nei luoghi pubblici all’aperto, scattava il divieto ad eventi, feste o manifestazioni che potessero dar luogo a fenomeni di assembramento; il 23 dicembre, poi, anche il governo nazionale dava il via libera nuovo decreto relativo al epidemia da coronavirus. Per riassumere, la regolamentazione regionale e quella nazionale hanno avuto l’obiettivo di arrestare qualsiasi possibilità che in strada, così come tra quattro mura, si potessero registrare assembramenti e feste in questi giorni di Natale e Capodanno. Evidentemente questo non ha funzionato.

Come potete vedere dalle immagini che troverete in fondo all’articolo, la città di Caserta ha risposto in maniera negativa, ma come tanti centri più importanti nostra provincia, alle norme previste dal decreto e dall’ordinanza della regione Campania.

E qui non si può dare la colpa solo ai ventenni, come spesso piace fare a tanti.
I ragazzi, sì, sono scesi in strada, ma non c’è stato nulla  che sia stato in grado di fermare questa slavina verso il centro città. L’assenza totale di controlli nel comune capoluogo, così come il disinteresse dei commercianti, che non avrebbero dovuto distribuire bevande alcoliche, non avrebbero distribuito nessun tipo di bevanda, ad esclusione dell’acqua, ha dato la possibilità a questo gruppo infinito di persone – anche meno giovani, visto che di over 35 in giro per brindisi e abbracci c’erano eccome – di lanciarsi nelle strade della movida casertana.
La preoccupazione maggiore dopo questo aperitivo in epoca covid e che, tra qualche giorno, tra qualche settimana, il numero dei contagi inizierà a salire vertiginosamente e bisognerà pagare il conto alla malattia di un disinteresse generale rispetto alle prescrizioni.
È vero, non va mai dimenticato come il rischio di contagio negli spazi aperti diminuisca considerevolmente, ma definire un’area ampia, un’area spaziosa quella minuscola stradina che risponde al nome di via Ferrante è un esercizio di fantasia. Chi l’ha attraversata una volta nella vita sa benissimo come in quel vicariello si passi praticamente uno sull’altro, come in un qualsiasi locale affollato o discoteca.
Il problema di chi, inevitabilmente, può essere entrato nel rischio contagio dopo l’aperitivo della vigilia è che questa possibilità negativa, questa possibilità di contagio non si lega semplicemente al soggetto con lo spritz. Il contagio ti accompagna a casa, dai nonni, dagli zii e dagli affetti vari. Questo disinteresse rischiamo tutti di pagarlo caro.