TRUFFA E FALSI PERMESSI AL COMUNE. Il presidente della provincia Giorgio Magliocca rinviato a giudizio. Con lui la segretaria comunale e altre 4 persone
20 Maggio 2022 - 21:33
Ulteriore passo nell’indagine della procura su finte attestazioni al comune. Solo pochi mesi fa la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto e non ottenuto il sequestro preventivo delle presunte somme percepite illecitamente
PIGNATARO MAGGIORE (g.g.) – Era il 25 ottobre scorso quando la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto il sequestro preventivo delle presunte somme percepite illecitamente. Una richiesta di sequestro che il Giudice per le Indagini Preliminare non ha accolto, rigettando il sequestro preventivo.
A sette mesi di distanza, l’inchiesta che vede coinvolto Giorgio Magliocca, attuale presidente della provincia di Caserta e sindaco di Pignataro Maggiore ai tempi in cui era dipendente al comune di Roma, dove fu assunto da impiegato durante la sindacatura di Gianni Alemanno, che militava, come del resto Magliocca, nel partito di Alleanza Nazionale, vede raggiungere uno step successivo, quello del rinvio a giudizio, con prima udienza del processo fissata per il prossimo 9 settembre davanti al giudice Pellegrino.
A Maglioccca, ma non solo a lui, vengono contestati i reati di truffa e falso ideologico, in quanto secondo l’accusa, che ha trovato riscontro nella decisione del Gup di rinviare a giudizio gli imputati di questa vicenda, il presidente della provincia si sarebbe fatto attestare falsamente la sua presenza presso la Casa Comunale di Pignataro Maggiore, in occasione dei Consigli o delle Giunte Comunali.
In pratica, un caso fotocopia a quello che ha coinvolto l’attuale sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, anch’egli rinviato a giudizio, ma in questa seconda circostanza si tratta di cifre tutto sommato non molto diverse per quanto riguarda lo specifico capo d’imputazione, in una cornice, però, che ha sviluppato un movimento di danaro tutto attinto dalle casse comunali di circa 230 mila euro.
Magliocca è accusato di truffa ai danni del comune di Roma perché, in qualità di sindaco del Comune di Pignataro Maggiore, in esecuzione del medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, con artifizi e raggiri consistiti, dapprima, nel farsi attestare falsamente la sua presenza presso la Casa Comunale di Pignataro Maggiore, in occasione dei Consigli o delle Giunte Comunali, rispettivamente da Anna Lisa Simeone, quale Segretario comunale, da Vito Salvatore, quale Vice Segretario; e da Gaetana Napolitano, che ricopriva il ruolo di segretario prima di Simeone.
Secondo la Procura della Repubblica anche l’assessore dell’epoca Gerardo Del Vecchio, membro delle forze armate, avrebbe attestato falsamente la sua presenza alle giunte municipali. Per questa ragione l’ipotesi accusatoria a carico di Del Vecchio è di truffa militare pluriaggravata continuata in concorso. Stessa accusa a carico dell’altro uomo della precedente giunta Magliocca, l’ex vicesindaco Antonio Palumbo.