AVERSA. Rozza e pecoreccia l’amministrazione di Alfonso Golia: incarico da 23mila euro allo zio diretto di Mimmo Menale, consigliere comunale che vive per Graziano e Villano
9 Giugno 2022 - 20:19
Se gentilmente seguite un attimo il ragionamento magari qualcuno ci può dire cosa ne pensa perché noi cominciamo ad avere serie difficoltà a trovare le parole per valutare il rapporto tra il pubblico danaro e questo gruppo di soggetti, diciamo così eccentrici, che hanno in mano lo scettro della città normanna
AVERSA – (g.g.) Ci sono fatti, notizie, sulle quali entrare nel merito dei contenuti non è semplicemente inutile, ma è proprio sbagliato. Nel senso che non bisognerebbe farlo assolutamente. Prendiamo questa determina con il dirigente “a troppe cose” del Comune di Aversa, Raffaele Serpico, formalizza l’aggiudicazione dell’incarico di progettista e di coordinatore della sicurezza, riguardanti l’efficientamento energetico della scuola materna Montessori. Si tratta, a nostro avviso, di un caso in cui il giornalista dovrebbe rifiutare di soffermarsi sui dettagli dell’atto amministrativo. Ciò perché esiste una sorta di pre-condizione di inammissibilità morale che rende ozioso, se non addirittura sgradevole l’esercizio di un’analisi di merito.
Per cui, solo velocemente segnaliamo che questo incarico è stato affidato a uno dei 5 professionisti, che hanno risposto attraverso il sistema Mepa, in conseguenza di un ribasso del 35% sulla cifra a base d’asta di 35.350euro e qualche centesimo. 35% e ci sarebbe dunque già da discutere, dato che se le leggi, i vari codici degli appalti hanno posto e pongono una serie di limitazioni all’aggiudicazione delle gare quando c’è quello che viene definito “eccesso di ribasso” vuol dire che lo Stato non vuol certo frenare la generosità, l’altruismo di imprese e di professionisti che quasi non ci guadagnano nulla sull’affidamento ricevuto, ma
Ora, se questo 35% diventa elemento decisivo nell’aggiudicazione di una gara realizzata dall’ingegnere Raffaele Serpico, imputato e non più solo indagato, per aver truccato un’altra gara , di ben più cospicue dimensioni, relativa al servizio di raccolta per il primo smaltimento dei rifiuti solidi urbani della città di Aversa (clicca e leggi
Vedete? Formuliamo sempre buoni propositi, che poi la nostra passione, decisamente sconsiderata, per la legalità ci porta a eludere un secondo dopo averli formulati. Siamo entrati nel merito e invece non volevamo dovevamo farlo, perché il vincitore di questa procedura, cioè colui che, al netto del ribasso, da lui presentato, del 35%, intascherà per questa progettazione e per il coordinamento della sicurezza, cifra esatta di 22.96 euro e 90 centesimi, in pratica 23mila euro, é l’architetto Luigi Menale.
Si tratta dello zio diretto, dunque stiamo parlando di un affine appartenente ai primissimi gradi, secondo le statuizioni del codice civile, di Mimmo Menale, attuale consigliere comunale di maggioranza, nonché presidente della commissione urbanistica, un altro dei consiglieri fedelissimo di Stefano Graziano, il quale in base ad un accordo stipulato con Giovanni Zannini ha realizzato la nuova maggioranza del ribaltone, quando alcuni consiglieri comunali del pd, che non pendono dalle labbra di Graziano, si sonno dovuti arrendere all’evidenza e come dargli torto, di un Alfonso Golia incapace di essere la risposta di rinnovamento di affermazione, di una versa autenticamente praticata e non solo enunciata cultura della legalità che Aversa aspettava e che Golia aveva promesso sperticatamente durante la sua compagna elettorale del 2019.
Mimmo Menale è anche, dunque, un fedelissimo dell’assessore nonché vice-sindaco Marco Villano, titolare di quei Lavori Pubblici, aree di competenze in cui ricadono i lavori di efficientamento energetico e di riqualificazione della scuola Montessori il cui progetto è stato affidato al Luigi Menale, zio diretto dell’appena declinato Mimmo Menale.
L’architetto Luigi Menale é anche il fratello di Nicola Menale il quale si è dimesso per andare a fare il professore da impiegato dell’ufficio tecnico, dove è stato però in servizio per un numero di anni sufficienti per crearsi relazioni amichevoli con tutti.
Questa è una vicenda che poteva essere veramente trattata in tre righe, perché non occorre un simposio sull’etica della politica per affermare che mai e poi mai un sindaco, un’amministrazione comunale, una maggioranza che si reggono sul voto decisivo di Mimmo Menale avrebbero dovuto rimanere inermi evitando di profondere ogni impegno per convincere l’architetto Luigi Menale a non partecipare a questo bando, perché tra i 7904 comuni italiani, ce n’è solo uno da cui, per l’immagine della sua famiglia, per l’immagine di suo nipote, per l’immagine di suo fratello, non parliamo dell’immagine dell’amministrazione dato che ormai non ne resta neppure “un quadro di lontananza” dovrebbe stare lontano, evitando di infilarsi in certi vuoti che ancora persistono, considerando le norme vigenti, effinchè l’istituto giuridico dell’inconferibilità abbracci ed integri ogni situazione, ogni caso di relazione parentale tra amministratori comunali e fornitori di servizi.
Un’altra brutta pagina, dunque, che la dice lunga sul grado di rozzezza, che si configura in una sorta di continuo assalto alla diligenza, che connota questa orripilante amministrazione comunale del ribaldo ribaltone.