ESCLUSIVA. INTERDITTIVA ANTIMAFIA alla coop. Filipendo di Gennaro Bortone. Finisce la farsa dell’appalto ASL della Rsa di CASERTA. BUROCRAZIA MATRIGNA

27 Gennaio 2023 - 19:42

In queste ore, la prefettura di Caserta ha adottato la misura dell’interdittiva antimafia nei confronti della cooperativa pesantemente coinvolta nell’inchiesta sulla camorra e l’influenza del clan dei Casalesi sui servizi sociali. Tutto bellissimo, se non fosse che per cinque mesi questa stessa impresa ha sostituito nella gestione della Rsa di Caserta il Consorzio Nestore di Pasquale Capriglione, bloccato da interdittiva antimafia e nella stessa condizione di chi l’aveva sostituito (in calce all’articolo, il pezzo che dedicammo all’avvicendamento). Il destino dell’intercettazione e della gara “tradita”

AVERSA (g.g.) – Alla buon’ora. Meglio tardi che mai? No, a nostro avviso troppo tardi.

Il 17 settembre scorso scrivevamo, in maniera un po’ sconsolata e desolata, che al posto della cooperativa di Pasquale Capriglione sarebbe subentrata nella gestione milionaria della Rsa dell’Asl di Caserta – quella prospiciente all’Ospedale, per intenderci – l’altra cooperativa del sanciprianese, trapiantato a Lusciano, Gennaro Bortone.

Sconsolati e desolati perché il nome di Filipendo e di Gennaro Bortone erano pesanetemente coinvolti quali protagonisti delle informative messe nero su bianco dalla Squadra Mobile della questura di Caserta nel meccanismo illegal-camorristico che, secondo quelle informative, fatte proprie dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli con la famosa perquisizione del 10 dicembre 2021, monopolizzava l’intero settore degli appalti dei servizi sociali in tantissimi comuni della provincia di Caserta, nell’Asl e anche in diversi enti locali del nord napoletano.

LE
CARTE DELL’INDAGINE SU CAMORRA E SERVIZI SOCIALI

In quelle informative veniva scritto testualmente che Bortone e Capriglione, Filipendo e Nestore, erano come fratelli siamesi, in pratica, la stessa cosa.

Un dato reso evidente proprio dalla gara di appalto da 3 milioni e mezzo di euro per i servizi di assistenza all’interno della citata Rsa.

Una gara che Capriglione sapeva di non dover vincere, in quanto la canonica turbativa d’asta avrebbe dovuto arridere proprio a Filipendo del suo amico Bortone.

In un’intercettazione telefonica, Capriglione, parlando con una sua dipendente, esprimeva tutta la sua sorpresa per l’esito della procedura.

L’INTERDITTIVA E I 5 MESI DI REGNO DI GENNARO BORTONE

Nonostante ciò, i tempi della burocrazia hanno consentito – e noi l’abbiamo denunciato senza se e senza ma – a Filipendo di andare beffardamente a sostituire Nestore e Capriglione, nel momento in cui la sezione Misure di Prevenzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha respinto l’estremo tentativo, seguito all’emissioen di un’interdittiva antimafia, dell’imprenditore di Carinola, trapiantato a Falciano del Massico, di rimanere a galla attraverso l’istituto del controllo giudiziario.

In poche parole, l’esito rocambolesco, ma soprattutto sub-judice (dato che l’indagine della DDA è ancora in corso) di quella gara aveva trovato un’incredibile compensazione nello sfasamento temporale tra l’emissione della misura interdittiva ai danni di Capriglione e quella nei confronti di Filipendo e Gennaro Bortone.

Perché è proprio questa la nbotizia di oggi. Dopo aver permesso a Filipendo – chiamata in causa nell’indagine della Dda allo stesso modo di Nestore e Capriglione – di gestire le sorti della Rsa di Caserta per 5 mesi, che gli dovranno essere pagati per svariate centinaia di migliaia di euro, oggi, 27 gennaio, la Prefettura di Caserta, con calma, con molta calma, ha a sua volta emesso un’interdittiva antimafia nei confronti della cooperativa Filipendo.

LEGGI L’ARTICOLO DELLO SCORSO 17 SETTEMBRE