AUTOVELOX SPENTI TRA AVERSA E IL JAMBO? Ecco il vero motivo: la “solita” gara d’appalto alla Magliocca sotterrata dal Tar e dal Consiglio di Stato

31 Maggio 2023 - 12:24

Visto che la provincia di Caserta da mesi non ha annullato l’affidamento alla Traffitek dei Cappa Spina e del loro socio di Santa Maria Capua Vetere, come previsto dal Tar Campania e poi anche dal Consiglio di Stato, la società ricorrente è stata costretta a richiedere, tramite ricorso per ottemperanza, l’intervento di un commissario ad acta perché si cancellasse questa procedura ritenuta dai giudici sostanzialmente al pari di carta straccia

CASERTA – C’eravamo illusi di aver provocato un sussulto di decenza vagamente legalitaria da parte dell’Amministrazione Provinciale di Caserta nel momento in cui, in un’inchiesta giornalistica ancora aperta e che ha scritto come ultimo della lunga serie di capitoli l’intervento dell’avvocato di Assecom Antonio Grimaldi solo pochi giorni fa (CLICCA E LEGGI), avevamo denunciato la pericolosità, l’irregolarità, la vigliaccheria di due autovelox impiantati lungo la Strada Provinciale 335, ex Ponti della Valle, tra l’uscita di Trentola Ducenta-Jambo e quella di Aversa Nord.

C’eravamo illusi che la serie di tamponamenti, presagio di incidenti ben più gravi, legati ad un assurdo limite di velocità di 60 km/h per le auto e addirittura 30km/h per i mezzi pesanti, convincesse il presidente della Provincia Giorgio Magliocca

a eliminare questo inutile strumento utile solo per far cassa e ingrassare le clientele rese sempre più ipertrofiche da uno stato di impunità ormai evidente e che induce i politici dell’amministrazione provinciale, ma anche i loro ispiratori, a ritenere che tutto si possa fare al di fuori del codice penale, al di là dell’obbligatorietà dell’azione penale e, dunque, senza correre alcun rischio.

Perché quegli autovelox rappresentano un rischio grave per l’incolumità degli automobilisti, visto che, come ha ben notato l’avvocato Grimaldi, un limite di 60 km/h non può essere apposto lungo una superstrada a scorrimento veloce, a quattro corsie suddivise simile al modello dell’Autostrada.

Hanno bisogno di quattrini Magliocca, Zannini e compagnia. E per averli rapinano le tasche dei contribuenti, in questo caso vestiti da automobilisti.

C’eravamo illusi quando abbiamo appreso che ieri, martedì, l’amministrazione provinciale ne ha sospeso il funzionamento, spegnendo i due autovelox. In realtà, però, noi siamo gli unici, conoscendo la notizia sin dagli albori, a potervi dire il motivo probabilissimo per cui questo è accaduto.

Intanto consigliamo a chi si è perso le puntate precedenti di CLICCARE QUI, così capisce bene di cosa stiamo parlando.

Stiamo parlando della solita porcheria. Di un appalto, frutto di una gara aggiudicata a suo tempo alle società Safety21 e alla Traffitek di Santa Maria Capua Vetere, legale rappresentante mister Pasquale Cappa Spina, un cognome, una garanzia di know how nel settore dei poarcheggi variamente connotati, soprattutto di quelli illegali, così come potete leggere in un comunicato stampa della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli datato 2008 che si aprirà CLICCANDO QUI.

E allora, dove eravamo rimasti? Al Consiglio di Stato che aveva chiuso la partita, annullando quella gara.

Ora, voi vi pensate che gente che guarda ogni giorno con faccia spavalda ad ognuna delle sezioni del codice penale, ha paura di fottersene di una sentenza del Consiglio di Stato? Ma figuriamoci! È rimasta lettera morta.

Traffitek di Cappa Spina, socio di un imprenditore di Santa Maria Capua Vetere, ha continuato beatamente a tenere attivi gli autovelox, incassando, a nostro avviso illegalmente, soldi in quota parte da quelle multe, ormai sempre di meno, non appartenenti a quel vero e proprio profluvio di ricorsi presentati dagli automobilisti al giudice di pace o alla prefettura.

Nei giorni scorsi, l’impresa Soes, le cui tesi hanno avuto la piena ragione del Consiglio di Stato, si è rivolta di nuovo al Tar Campania.

Perché l’Italia è un Paese particolare. In un posto normale, infatti, se una persona e ancor di più un ente pubblico non ottempera ad una sentenza definitiva di un tribunale, viene arrestato in quanto è un fuorilegge, altro che ricorso per ottemperanza, incanalato nella giurisdizione amministrativa!

Ma questo è il paese del volemose bene, del penultimatum, dell’una mano lava l’altra e allora siamo ancora qui a raccontare di una sentenza divenuto giudicato e non rispettata, non eseguita.

La Soes è infatti dovuta ricorrere a un ricorso per ottemperanza, affinché la provincia si muovesse ad annullare la gara vinta da Traffitek ritenuta illegittima.

Il ricorso per ottemperanza viene chiesto da una parte in causa di un procedimento che, dopo aver ricevuto il parere positivo rispetto alle proprie ragioni, non vede la parte convenuta nel processo rispondere a quanto previsto dai giudici.

Tecnicamente, il ricorso per ottemperanza che la Soes richiede nei confronti della provincia di Caserta è legato alla prima delle tre sentenze che hanno scattare la diatriba giudiziaria, ovvero quella del febbraio 2021, in cui i giudici del Tar Campania hanno ritenuto gli atti della gara aggiudicata a Cappa Spina e socio al limite di carta straccia, teoria poi sostanzialmente confermata anche dal Consiglio di Stato.

Evidentemente, dinanzi a un atto così importante, Giorgia Magliocca è stato costretto a spegnere gli autovelox, però solo momentaneamente nei suoi desideri, visto che la provincia di Caserta ha deciso di costituirsi in giudizio contro il ricorso per ottemperanza.

E lo ha fatto affidando questa attività (e due mila euro forfettarie) ad un avvocato esterno, quasi un vicino di casa dello stesso Magliocca a Pignataro Maggiore, ovvero all’avvocato Gianfranco D’Angelo, il quale ha lo studio a poche centinaia di metri da dove si trovava l’ufficio del presidente della provincia ha esercitato la professione legale che, visto che non è più presente nell’Albo, riteniamo abbia definitivamente abbandonato.