REGGIA DI CASERTA. Pronti ad essere abbattuti 750 alberi. I dubbi su fondi e tempi e la lettera aperta al sindaco: “È responsabile della salute in città”

23 Agosto 2023 - 12:35

CASERTA (p.m.) – Torniamo sulla Reggia per la rilevante questione dell’imponente abbattimento dei 750 lecci della via d’Acqua del parco reale che la direzione museale progetta  reputandoli irrimediabilmente guasti.

L’ipotesi, come abbiamo illustrato con vari articoli, ha suscitato una serie di reazioni delle associazioni ambientaliste e culturali casertane, perché l‘intervento immaginato, a proprio comune giudizio, sarebbe scientificamente immotivato. E neppure una giornata di studio dedicata al tema il 7 luglio scorso ad iniziativa della Reggia stessa il 7 luglio è valsa a chiarire le cose.

Poi, il 24 luglio, una delegazione dei sodalizi guidata dal presidente della LIPU di Caserta, l’agronomo Matteo Palmisani, veniva ammessa ad eseguire un sopralluogo agli alberi interessati alla misura, per valutarne analiticamente lo stato. Dopo aver visionato un centinaio di esemplari, Palmisani affermava di non aver ravvisato nelle piante esaminate condizioni estreme.

Tuttavia, necessitando, per un giudizio completo, di un secondo accesso, ne faceva richiesta ai responsabili del museo, che però sino ad oggi pare che nulla gli abbiano fatto sapere. E quindi restiamo in attesa di sviluppi, perché non crediamo che la direttrice Tiziana Maffei possa consentirsi di ostracizzare i comitati cittadini, specie dinanzi alle obiezioni da essi sollevate, non certo peregrine. Frattanto, Nando Astarita, il conosciuto e seguito animatore, assieme con collaboratori particolarmente esperti nelle cose borboniche, della pagina Facebook Reggiando…

e dintorni reali, ha preso carta e penna ed ha scritto al sindaco di Caserta perché agisca a tutela degli interessi dei Caserta, nei termini che potrete leggere.

Astarita, poiché non si è mai al riparo di amenità di tutti i tipi, avrà avuto a mente anche il caso di quando il direttore predecessore Felicori, con una concessione “appena” ventennale, voleva appaltare la Peschiera Grande come specchio d’acqua per giri in barca nei tipicamente borbonici dragonboat.

Nell’occasione ci fu la sollevazione della città e la censura formale del consiglio comunale. Prima di dare spazio alla lettera al sindaco, il quale speriamo qualcosa possa dire e fare, solleviamo qualche perplessità su quanto sta avvenendo, con l’auspicio che possa venirne qualche delucidazione.

Primo: i fondi che si vorranno utilizzare per i lecci, sono fondi già finanziati o sono fondi riferibili al PNRR. La videoregistrazione della giornata di studio che abbiamo guardato si è soffermata sul punto, ma ci sembra che siano state fatte due dichiarazioni in contraddizione tra di loro. E’ importante saperlo, poiché la natura del finanziamento, se riferito al PNRR, pone un’urgenza che altrimenti non ci pare che ricorra.

Secondo: quali sono i tempi dell’intervento; abbiamo sentito parlare di 5 anni, di 13, persino di 50. Lo sappiamo noi stessi che siamo dei sempliciotti a non capirlo, ma come stanno le cose?

Infine, nel corso del dibattito seguito alle relazioni tenute nella ripetuta giornata di studio, la presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Caserta, Emilia Cangiano, ha convincentemente proposto l’istituzione di un tavolo tecnico di consultazione, per apportare un proprio contributo di esperienze maturate sul campo, per affiancare il sapere accademico che molta parte ha avuto nell’adunanza  ed osservando pragmaticamente, a chiarimento del proprio punto di vista, che la categoria professionale conosce bene il leccio –  “…il leccio nei boschi si difende da solo perché … per paura dei cinghiali ha il margine della foglia spinato” – e che le proprie competenze consolidate potrebbero integrarsi alle altre per pervenire alla soluzione migliore. Se ne farà nulla?

Lo schema degli scenari che si prospettano per i lecci presentato dalla d.g. Maffei alla giornata di studio del 7 luglio

Lettera aperta al Sindaco di Caserta Avv. Carlo Marino

Gent.mo Sindaco,

come lei sa, si profila l’abbattimento di ben 750 lecci del parco della Reggia e ciò, oltre che apparire in controtendenza con le più diffuse e moderne metodologie di tutela e miglioramento dell’ambiente in generale, appare anche ledere, nello specifico, gli interessi della città di Caserta. Di tale decisione, già ventilata a febbraio scorso diedi tempestivo è preoccupato allarme rimasto però inascoltato cosicché il 7 luglio u.s. si è tenuta presso la reggia una “giornata di studi” sostanzialmente finalizzata a rendere pubblica la decisione dell’abbattimento degli alberi con l’avallo di un gruppo di esperti ingaggiati allo scopo di “dimostrare scientificamente” l’inevitabilità dell’abbattimento come soluzione ad una situazione che riterrebbe irrimediabilmente malati 645 lecci dei 750 che formano i filari esterni della doppia cornice prospettica alla “ via d’acqua” .

Ora è indubbio che le decisioni operative sulla gestione del parco spettino alla direzione del della reggia ma, in questo caso, cioè abbattere 750 alberi, non può non interessare anche la città . Peraltro, è stata la stessa direttrice che ha introdotto quella “giornata di studi” con i saluti alla città di Caserta “ sapendo che la Reggia di Caserta, per quanto Museo dello Stato, è comunque un eco sistema ecologico importante per il territorio e in particolare per la città di Caserta ( perché) è evidente che le relazioni con il territorio di un’area di oltre 123 ettari più 73 di bosco di San Silvestro hanno un significato molto, molto importante per la città” .

Riconoscere quindi l’importanza del parco della reggia per la città significa implicitamente riconoscere anche l’importanza di esso per la salute e il benessere dei cittadini casertani.

Infatti, l’abbattimento di 750 alberi comporterebbe privare la città di una parte importante del suo unico “polmone verde“ perché è notorio che l’importantissima e vitale funzione ecosistemica (scambio ossigeno-anidride carbonica) degli alberi non potrebbe   essere assicurata dai giovani esemplari trapiantati e quindi potrebbe riprendere solo dopo alcuni decenni con chissà intanto quali danni alla qualità dell’aria respirata dei cittadini casertani.

E lei, signor Sindaco, in qualità di primo responsabile della salute dei suoi concittadini non può non tener conto dei provabili rischi di peggioramento della qualità dell’aria che deriverebbero da tale massiccio abbattimento di alberi in una città piccola come Caserta.  Ma c’è anche un altro aspetto che legittima un suo intervento   su questa questione: i negativi riflessi che potrebbero derivare ai flussi turistici. Infatti, la quasi totalità dei turisti che visita la reggia percorrere la via centrale, cioè quella lungo la cosiddetta “via d’acqua” e questa, già menomata dalla mancanza cronica di acqua, si vorrebbe ancor più mutilare eliminando anche la cornice prospettica di verde che la inquadra come da progetto di Vanvitelli.

Ma questa fantastica prospettiva è anche l’iconica stupenda immagine della Reggia di Caserta oggi più diffusa in tutto il mondo e, al tempo del web, essa verrebbe rapidamente sostituita dall’immagine di degradata bellezza che deriverebbe per decenni alla Reggia dall’abbattimento di 750 alberi. Pertanto, non può escludersi che da una minore attrattività della consueta immagine della Reggia possano derivare minor flussi turistici, come spesso accade per monumenti parzialmente agibili perché in manutenzione.

Ma lei, signor sindaco, sa bene che, per quanto migliorabili, non sono affatto trascurabili gli effetti economici che tali flussi turistici hanno per la fragile economia di Caserta e quindi quanto sia importante sia importante evitare i danni che potrebbe subire dall’attuazione di una decisione così invasiva e deturpante dell’immagine della Reggia. Insomma, per tutto ciò è legittima convinzione che il Sindaco di Caserta abbia il diritto e il dovere di dire la sua su questa problematica che potrebbe incidere sulla salute dei cittadini e sulla precaria economia della città.

D’altra parte, dopo che sono già intervenute associazioni varie per scongiurare tale decisioni, l’intera cittadinanza attende e   apprezzerebbe   un suo intervento di governance per una soluzione che, pur finalizzata al risanamento di quella cornice di lecci, non finisca però per tradursi in un rimedio peggiore del male. Pertanto, in attesa fiduciosa di un suo intervento a difesa dei legittimi interessi e aspettative della città, La ringrazio anticipatamente e cordialmente La saluto

                                                                                                            Nando Astarita