Camorra & Covid. Le mani del clan dei casalesi sulla pandemia: la Dia accende i riflettori su un professionista dell’agro aversano

25 Agosto 2023 - 10:58

Schiavone avrebbe provato ad inserirsi nel business connesso alla produzione di mascherine

CASAL DI PRINCIPE – Il covid per alcuni ha rappresentato l’occasione per fare i soldi. Tra coloro che avrebbero sfruttato la pandemia per mettere su un business riguardante le mascherine ci sarebbe un commerciante, 64nne, di San Marcellino, riuscito ad inserirsi nei business connessi alla pandemia grazie all’aiuto di un avvocato e assistente parlamentare dell’agro aversano. Il dettaglio in questione è emerso nell’indagine della Dia di Napoli che lo scorso novembre ha portato a un nuovo arresto di Nicola Schiavone o’russ che tornato libero dopo 9 anni di reclusione aveva nuovamente attivato i suoi contatti per rituffarsi nel business degli appalti pubblici.

Secondo la Dia Schiavone aveva avvicinato il 64enne di San Marcellino con l’obiettivo di procurarsi nuovi ganci. In una conversazione intercettata il commerciante chiama l’assistente parlamentare parlandogli di un parente che stava costituendo una nuova società e che al termine dell’iter di costituzione gli avrebbe consegnato i documenti al fine di fargli dare una mano nell’ottenere eventuali commesse. Intercettazioni ritenute importanti dagli investigatori per dimostrare la volontà di o’russ di tornare a fare affari anche attraverso modalità irregolari, e per raccogliere ulteriori prove in relazione alla costituzione della società Vonax

grazie ad un prestanome, Vincenzo Ucciero di Villa Literno indagato in concorso con Schiavone per trasferimento fraudolento di beni e ricettazione.