CAMORRA & VOTO DI SCAMBIO. Pasquale Crisci arrestato, ma sono stati a lungo indagati anche il sindaco Andrea Pirozzi, la vice Veronica Biondo e Marcantonio Ferrara, gli ultimi due sostenuti dal clan
7 Novembre 2023 - 19:59
Non lo diciamo noi, ma emerge dalla lettura testuale dal decreto di urgenza di convalida delle intercettazioni dei telefoni di questi tre politici, di Nuzzo e di altri 3, tutti nel registro degli indagati per l’ ipotesi di reato, previsto nell’articolo 416 ter del codice penale, scambio politico-elettorale con elementi appartenenti alla malavita organizzata
SANTA MARIA A VICO – A suo tempo, abbiamo dedicato un po’ di articoli, aprendo una finestra anche sulle conseguenze politiche legate ai fatti narrati, agli arresti di alcuni esponenti di rilievo dei clan malavitosi della Valle Caudina e della Valle di Suessola a cui si andava ad associare anche quello di Pasquale Crisci, in quel periodo vice presidente della Provincia, in quota Giovanni Zannini, nonchè consigliere comunale di Santa Maria a Vico.
Giusto per inquadrare i fatti si trattava degli appalti relativi ai lavori cimiteriali, di stretto interesse dei gruppi, non certo ampi com’era una volta, ma ancora temibili, della camorra locale.
L’unico nome di rilievo della politica fu, per l’appunto, quello di Pasquale Crisci, che oggi combatte, arrivando addirittura a presentare, attraverso il suo avvocato difensore Carlo De Stavola, un ricorso in Corte di Cassazione per le fasi ancora in corso in sede di udienza preliminare.
In tutto questo tempo, a partire dall’arresto di Pasquale Crisci, ci siamo sempre chiesti per quale motivo una vicenda, sviluppatasi dentro e attorno agli appalti, di competenza dell’Amministrazione Comunale di Santa Maria a Vico abbia coinvolto solo un politico.
Conseguentemente abbiamo compiuto una ricerca provando di acquisire alcuni atti giudiziari, attinti dalle ben 8mila pagine che rappresentano l’intero impianto di un’indagine lunga e complessa.
Abbiamo capito che il pubblico ministero della Dda Luigi Landolfi, è riuscito alla fine, a trovare, a suo dire, elementi che integravano i requisiti per chiedere, ma soprattutto per ottenere, l’arresto di 6 persone tra le quali il già citato Pasquale Crisci.
Questa indagine si impernia sulla figura di Domenico Nuzzo, detto “Mimmariello”, costituitosi dopo un periodo di latitanza, nel febbraio scorso. Nuzzo è stato uno molto attivo nel settore degli appalti, ritenendo che questi, potessero, direttamente attraverso un impiego di imprese amiche nella realizzazione dei lavori pubblici, indirettamente, utilizzando il sistema “tradizionale” della tangente estorsiva fossero una fonte lucrosissima di entrata finanziaria nelle sue casse e, dunque, nelle casse della camorra.
A dire il vero, l’attività della Dda che ha coordinato il duro e certosino lavoro dei finanzieri della Compagnia di Marcianise, si è sviluppata a 360°.
Abbiamo solamente cominciato a leggere questi atti e apprendiamo che il 10 dicembre dell’anno 2020 il gip del tribunale di Napoli, Maria Luisa Miranda, ha autorizzato diverse intercettazioni, richieste dalla Dda. Per la precisione, 7 riguardanti gli apparecchi telefonici di Andrea Pirozzi, sindaco del tempo e sindaco attuale, anche lui di strettissima osservanza zanniniana, di Santa Maria a Vico. E ancora gli apparecchi telefonici della vice sindaca Veronica Biondo, che al consigliere regionale Giovanni Zannini è finanche più vicina (anzi vicinissima) di quanto non sia stato e non sia ancora il sindaco Andrea Pirozzi. Terzo smartphone intercettato quello del consigliere comunale con delega alle attività cimiteriali, Marcantonio Ferrara. Sotto controllo anche i telefonini dell’ugualmente già citato Domenico Nuzzo, di Clemente De Lucia, di Gennaro Iannone e di Caterina Taverna. Tutti questi 7 risultavano indagati, anche se non lo sapevano, per il reato previsto dall’articolo 416 ter, cioè per scambio politico elettorale, attuato con elementi appartenenti a clan della malavita organizzata. Ciò, così è scritto testualmente nel decreto, almeno fino all’ottobre del 2020.
Va subito detto che Andrea Pirozzi, Veronica Biondo, Marcantonio Ferrara sono stati indagati ma la Dda non è riuscita a trovare elementi sufficienti per trasformare l’iscrizione nel registro degli indagati in qualcosa di più grave. Per cui su di loro non grava più alcuna ipotesi di reato.
Osserva il pm della Dda nella sua richiesta, formulata evidentemente sulla base delle informative ufficiali acquisite dalla guardia di finanza: “Dalle indagini è emerso – scrive il pm Luigi Landolfi – che l’attuale vice sindaca Veronica Biondo aveva beneficiato del consenso elettorale procuratole da Domenico Nuzzo.”
In effetti, aggiungiamo noi il presunto consenso elettorale, attribuito dal clan camorristico a Veronica Biondo si svilupperebbe, tornando alla formulazione della Dda, supportata dai contenuti delle informative della guardia di finanza della Compagnia di Marcianise, con una modalità complementare rispetto all’appoggio, che da Domenico Nuzzo e dei suoi adepti, avrebbe ricevuto il consigliere comunale Marcantonio Ferrara il quale, così è scritto nel decreto che autorizza le intercettazioni anche del suo smartphone “eletto con il doppio delle preferenze rispetto alle passate elezioni”.
In questa dinamica di presunto voto di scambio, viene rimarcata la piena consapevolezza del primo cittadino Andrea Pirozzi sulle provenienze dei voti che, questo lo aggiungiamo ancora una volta noi, andando a Marcantonio Ferrara e a Veronica Biondo, andavano automaticamente anche a lui, dato che Santa Maria a Vico, essendo un comune con popolazione inferiore ai 15mila abitanti, non prevede la possibilità di attuare il cosiddetto “voto disgiunto”
Scrive in proposito la Dda: “In tale ambito, le indagini in corso hanno permesso di rilevare che l’assessore Marcantonio Ferrara, Pasquale Nuzzo (detto Pasqualino) e Gennaro Iannone, tutti oggetto del presente decreto, hanno attuali rapporti con il pregiudicato Domenico Nuzzo, proprio in relazione al sostegno elettorale di quest’ultimo per le prossime elezioni amministrative; rapporti di cui e pienamente a conoscenza il sindaco Andrea Pirozzi”. In questi passaggi specifici non è che si parli solo di voti. I discorsi sugli appalti e sui quattrini sono infatti presenti, e probabilmente, nel cervello di chi li fa, ci riferiamo soprattutto a Domenico Mimmariello Nuzz,o sono anche collegati alla mobilitazione elettorale a favore della lista del sindaco Andrea Pirozzi.
Mimmariello si sfoga con l’imprenditore Vincenzo Basilicata e in sostanza dice che Marcantonio Ferrara, da lui votato e fatto votare alle elezioni, aveva ricevuto dallo stesso indicazione perentoria affinchè i lavori di ampliamento del cimitero fossero attribuiti proprio a Vincenzo Basilicata. D’altronde Domenico Nuzzo riteneva che la delega ai servizi cimiteriali, attribuita dal sindaco Pirozzi a Marcantonio Ferrara, fosse sufficiente a quest’ultimo per essere determinante nell’esito degli affidamento riguardanti il proprio settore di competenza. E invece evidentemente, le cose almeno nella fase in cui questo colloqui tra Domenico Nuzzo e Vincenzo Basilicata era stato captato attraverso un’intercettazione ambientale, non erano andate nella direzione desiderata dal camorrista.
Cimitero ma non solo
E’, infatti, materia di discussione e di recriminazione anche un altro appalto ossia quello per la ristrutturazione del plesso scolastico “G. Leopardi” di Santa Maria a Vico. “Tale gara d’appalto – così è scritto nel decreto di concessione delle intercettazioni – è stata poi aggiudicata da un altro soggetto economico, fatto questo che ha suscitato la reazione del pregiudicato Domenico Nuzzo il quale, nel corso di un colloquio ambientale concorda con il connivente imprenditore Vincenzo Basilicata di chiedere al sindaco Pirozzi altri favori in cambio di tale mancato appalto”
Per oggi ci fermiamo, ma abbiamo a disposizione molto materiale interessante che, se non ha determinato condizioni sufficienti per un allargamento ad altri livelli politici attivi a Santa Maria a Vico degli effetti del lavoro degli inquirenti, getta un’ombra sinistra su chi la politica, in questo comune, la fa ed è in qualche modo raggiungibile da soggetti malavitosi. Abbiamo scritto raggiungibile, che non significa assolutamente permeabile. Però, essere raggiungibile rende assolutamente legittimo sviluppare un ragionamento per effetto del quale si può giungere a valutazioni politiche e solo politiche molto molto severe a carico del sindaco Andrea Pirozzi, a carico del vice sindaco Veronica Biondo e a carico di Marcantonio Ferrara, in pratica la spina dorsale attuale della politica di Santa Maria a Vico.
La Commissione d’Accesso, questa sconosciuta
Vedremo poi a conclusione dell’ analisi del materiale a nostra disposizione se, sul paino esclusivamente amministrativo, in una procedura che c’entra solo in minima parte con il corso delle vicende penali, esistessero o meno le condizioni per insediare semplicemente una commissione d’accesso, che, magari, avrebbe concluso il proprio lavoro asserendo che a santa Maria a Vico non ci sia stata, in questi anni, alcuna infiltrazione camorristica nei procedimenti amministrativi. Per carità, avrebbe potuto asserire questo. Ma noi non vogliamo discutere su quella che sarebbe stata la possibile evoluzione, in un segno o nel segno opposto, del lavoro di una commissione d’accesso. Vogliamo invece capire se esistessero o meno le condizioni per un suo insediamento.