CAMORRA, SINDACO, VICESINDACO &… ecco la prova: il primo cittadino Andrea Pirozzi, al numero due Veronica Biondo, Marcantonio Ferrara & Co. sono indagati dalla Dda
9 Novembre 2023 - 17:19
I pm hanno notificato, nei giorni scorsi, una richiesta di proroga delle indagini preliminari. A carico dei politici l’ipotesi di reato è quella di scambio politico elettorale di tipo mafioso, ai sensi dell’articolo 416 ter del codice penale
SANTA MARIA A VICO – (g.g) La prima carrellata di nomi, inseriti, chi nel mondo della politica di Santa Maria a Vico, chi nel mondo della criminalità organizzata si chiude, dopo aver scritto nei giorni scorsi anche sul sindaco Andrea Pirozzi, sulla sua vice Veronica Biondo e sull’altro esponente della maggioranza Marcantonio Ferrara, parente del defunto ex sindaco di Maddaloni Franco Lombardi, aggiungendo poi alcune informazioni riguardanti i malavitosi Domenico Nuzzo, riferimento principale della criminalità organizzata locale, Clemente De Lucia, Gennaro Iannone e Caterina Taverna. Oggi è la volta di un altro nome “eccellente” (si fa per dire) della delinquenza sammaritana ossia Raffaele Piscitelli detto o’ Cervinaro.
L’uomo sarebbe stato autore dei reati previsti negli articoli 73
Ulderico Piscitelli risultava indagato per i reati di riciclaggio e di utilizzo personale dei soldi provenienti da attività illecite ai sensi dell’articolo 648 bis e 648 ter del codice penale, del reato 452 Quaterdecis del c.p., traffico illecito di rifiuti, il tutto aggravato dall’aver favorito gli interessi della camorra ai sensi dell’articolo 416 bis comma 1, in passato articolo 7 della legge 203 del 1991, ciò fino al dicembre del 2020. Il tempo passato è necessario poiché Ulderico Piscitelli è morto qualche tempo fa.
Quindi, è decaduta la sua posizione di indagato, chiudendo quindi con delle ipotesi di reato che la procura, qualora non avesse deciso di stralciare la posizione di Ulderico Piscitelli, avrebbe poi dovuto dimostrare in sede di udienza preliminare e, successivamente, in caso di rinvio a giudizio, nel processo vero e proprio.
Nell’articolo dell’altro giorno abbiamo usato la formula dubitativa sullo status attuale di tutte queste persone. Abbiamo scritto, infatti, che al momento in cui i pm della Dda hanno chiesto e ottenuto le intercettazioni telefoniche ed ambientali a loro carico, il sindaco Pirozzi, la vice Veronica Biondo, Marcantonio Ferrara etc erano sicuramente indagati. Il dubbio c’era venuto in quanto la struttura principale del lavoro che la Dda ha svolto a Santa Maria a Vico aveva portato all’arresto e al rinvio a giudizio di diverse persone tra cui Domenico Nuzzo, ma anche del consigliere comunale nonchè al tempo vice presidente della provincia, Pasquale Crisci. Al primo impatto ci era sembrato che la Dda avesse indagato Pirozzi e gli altri, arrivando poi alla conclusione che non ci fossero elementi sufficienti per chiedere l’emissione di provvedimenti cautelari a loro carico, o comunque, per chiedere il loro rinvio a giudizio.
A quanto ci risulta, però, dal momento che abbiamo compiuto ulteriori verifiche, due o tre settimane fa, a ognuno di queste persone, cioè ad Andrea Pirozzi, a Veronica Biondo, a Marcantonio Ferrara, ancora una volta a Domenico Nuzzo, Clemente de Lucia, Caterina Taverna e a Gennaro Iannone, e probabilmente anche a Raffaele Piscitelli, è stata notificata la richiesta, che la Dda ha formulato a un gip del tribunale di Napoli, di proroga delle indagini. Una notifica legata al diritto, che il codice di procedura penale riconosce agli indagati, di opporsi alla richiesta del pm, lasciando comunque la decisione definitiva al gip. Ciò significa al 101% che si tratta di soggetti indagati nel presente, cioè oggi.