La famiglia Caturano si allunga e si allarga. Serie violazioni edilizie. Ecco cosa dovranno abbattere per effetto dell’ordinanza del Comune

18 Dicembre 2023 - 14:00

In calce all’articolo il testo integrale della ordinanza, datata 14/12/2023, del Comune di Sessa Aurunca, con l’elenco dettagliato di tutte le violazioni constatate

SESSA AURUNCA/MADDALONI (g.g.) – Pesante ordinanza di abbattimento di opere costruite dalla nota famiglia imprenditoriale maddalonese dei Caturano, in parte in difformità e in parte in assenza di concessione edilizia, attorno al capannone “Mulino” in località Quintola di Sessa Aurunca.

Nello specifico, le difformità riguardano la maggiore altezza di un silos n.2, dai 36 metri concessi e confermati con sentenza del Tar n.3373 del 2010, ai circa 55 metri realmente edificati e così risultanti da un rilievo di polizia giudiziaria, realizzato con ogni probabilità, dai vigili urbani di Sessa Aurunca. La seconda difformità è di entità inferiore: a fronte di un’autorizzazione, sempre di 36 metri, gli stessi rilievi hanno constatato, in un altro silos, un’altezza di 36, 80. Dalle difformità, passiamo alle violazioni cioè alle opere, realizzate dai proprietari e che non comparivano proprio nè all’interno della richiesta di permesso a costruire, nè nel permesso, poi effettivamente rilasciato dal Comune di Sessa Aurunca. Si tratta di una struttura metallica in onduline – così è testualmente scritto nell’ordinanza a firma del dirigente dell’urbanistica Antonio Menditto – priva di titoli edilizi realizzata sul lato nord del Capannone in Cemento.

E ancora, una struttura di tubolari in ferro e forati in cemento con sovrastante copertura posta a sud est del Capannone Mulino priva di titolo edilizio autorizzativo.

In fine una tettoia in tubolari di ferro e forati in cemento posta a sud est del Capannone Mulino priva di tutolo edilizio autorizzativo. Tutta la cornice normativa, lungo la quale si muove l’iniziativa dell’ufficio tecnico del Comune di Sessa Aurunca è quella costituita dal combinato tra la cosiddetta legge sull’edilizia, contenuta nel d.p.r. 380/2001 e quelle contenute nel testo unico sugli enti locali 267/ 2000. Il resto del documento lo potrete leggere in calce all’articolo. Ed è proprio alla luce di queste norme che l’ordinanza di abbattimento delle opere costruite in difformità e in violazione del permesso a costruire stabilisce in 90 giorni il termine affinché sia lo stesso proprietario a realizzare il citato abbattimento con il ripristino delle condizioni del manufatto perfettamente corrispondenti a quelle sancite dai permessi rilasciato a suo tempo. Nel caso in cui dovessero trascorrere i 90 giorni senza che il proprietario adempia a questo obbligo l’intero fascicolo passerebbe alla Procura della Repubblica affinché venga iniziata una procedura di abbattimento coattivo ad opera del Comune ma con spese sempre a carico del proprietario