CASERTA. Carlo Marino, con i soldi di De Luca, affida altri 250 mila euro alla società della sua campagna elettorale. E siamo a quasi UN MILIONE tra Kidea e Antonio Napoli

2 Febbraio 2024 - 18:20

Ma l’offerta sarebbe arrivata a gara scaduta. Questo lo segnala in un’interrogazione scritta – con atti allegati che troverete in calce all’articolo – il consigliere comunale di minoranza Raffaele Giovine. Kidea sarebbe arrivata fuori tempo massimo, ma è comunque stata scelta dalla commissione guidata dal dirigente Franco Biondi

CASERTA – Per i lettori di CasertaCe la società Kidea è stata non è esattamente una cosa nuova.

Infatti, questa impresa che si occupa di comunicazione già alla fine dell’anno 2020 essendo l’impresa a cui il comune capoluogo è affidato 163.000 euro per la comunicazione dei lavori per la riqualificazione di alcune zone della periferia Niccolò vero Tuoro, Santa Barbara e Puccianiello, un piano da 18 milioni di euro.

Chiaramente il comune di Caserta gestito questi fondi interministeriali alla maniera “del comune di Caserta“, ovvero infarcendo l’elenco degli affidatari di servizi e opere di aziende e professionisti non esattamente sconosciuti al sindaco Carlo Marino.

Il caso di Kidea e di Reana lo avevamo trattato con attenzione.

La Reana, infatti, aveva ricevuto 550 mila euro per gestire il racconto promozionale di questi lavori.

L’operazione di storytelling è stato quindi affidato a tale impresa, semisconosciuta, che nel suo oggetto sociale specificava che il suo campo di lavoro era “l’allevamento di cavalli“,

che con la comunicazione istituzionale non c’entra esattamente niente.

Ma con la comunicazione e con Carlo Marino c’entra quella che è la titolare dell’impresa: Giulia Napoli, ovvero la figlia di Antonio Napoli uomo storico della comunicazione dei democratici di sinistra già ai tempi di Massimo D’Alema, con lui che ha gestito la campagna elettorale di Carlo Marino nelle elezioni del 2016.

La Kidea, invece? Simile, ma non esattamente uguale.

L’impresa napoletana, suddivisa tra i soci Stefano Volpe (40% delle quote), Raffaele Guarino (40% e amministratore), Emanuele De Vita (15%) e Marco Perrone (5%), ha curato la comunicazione per la campagna elettorale nelle elezioni del 2021.

Ora la Kidea ce la ritroviamo in un altro progetto, leggermente più ingarbugliato.

La società, infatti, è risultata aggiudicataria della realizzazione di progetti per attività teatrali culturali della rassegna Comunalia 2023, finanziata dalla Regione Campania per una somma pari a 250 mila euro.

La notizia potrebbe essere già questa: l’azienda che ha gestito la comunicazione del sindaco Carlo Marino nell’ultima campagna elettorale (chissà se anche per quelle delle elezioni europee 2025) è stata foraggiata dall’amministrazione dello stesso primo cittadino che l’ha scelta in forma, diciamo così, privata.

Ma non è tutto. Secondo quanto emerge da un’interrogazione scritta e corredata da determine, verbali di gara e pec, da parte del consigliere comunale Raffaele Giovine, la Kidea avrebbe presentato il progetto del cartello culturale di Comunalia 2023 dopo che la gara era già scaduta. Il consigliere specifica che non si tratta di un’integrazione qualsiasi, bensì, il progetto principale sarebbe stato aggiunto post, con un’integrazione del 2 novembre.

Un affidamento, dunque, da annullare, secondo quanto segnala il rappresentante di Caserta Decide.

La data di scadenza, 1 novembre 2023, ore 13, sarebbe stata posticipata al 2 novembre. La Kidea ha integrato il piano il giorno 2 novembre, quindi sarebbe nei tempi previsti dal verbale di gara, con la commissione guidata – chiaramente – dal dirigente Franco Biondi.

Giovine, però, nella sua interrogazione fa notare due cose.

In primo luogo, ci sarebbe una sentenza del Tar Friuli Venezia Giulia che ritiene illegittimo l’allungamento dei tempi di invio della documentazione se la data di scadenza è un giorno festivo. Quindi, per i giudizi amministrativi, quelle 24 ore in più che il comune di Caserta ha dato e delle quali ha usufruito solo la Kidea, sarebbero illegittime.

Inoltre, seppure dovesse passare la teoria delle 24 ore, la società napoletana ha inviato i documenti alle 17:52, quindi, quasi 29 ore dopo la scadenza dei termini, oltre il giorno in più accordato dalla bontà d’animo del dirigente Franco Biondi.

Dal momento del protocollo dell’interrogazione di Giovine, passeranno massimo 10 giorni e il l’amministrazione di Carlo Marino dovrà rispondere.

Sul lato prettamente politico, invece, siamo certi che l’avvocato di Puccianiello non sarà molta chiaro sul motivo per cui la società che si occupa della sua comunicazione personale, della sua comunicazione da candidato politico, si ritrovi proprio a gestire centinaia di migliaia di euro pubblici erogati dalle sue amministrazioni comunali.

Proviamo a tirare un po’ le somme, per concludere. Antonio Napoli, che ha curato la campagna elettorale 2016 di Carlo Marino, ha ricevuto – tramite la società della figlia – la gestione della comunicazione di quella specie progetto Manhattan al sapore di mela annurca da 18 milioni, avendo quindi tra le mani 550 mila euro.

Tra le società scelte per pubblicizzare le opere in periferia c’è Kidea, che per i suoi servigi riceve 163 mila euro.

Ora, noi non sappiamo se ci sono rapporti amicali, professionali tra Kidea e Napoli, quindi, dobbiamo scrivere che non ci sono.

Kidea, poi, nel 2021 sostituisce Antonio Napoli nella campagna elettorale per la corsa a sindaco di Carlo Marino. Due anni dopo, con una procedura quantomeno discutibile, la Kidea si prende la gestione del cartellone di spettacoli per Comunalia 2023, per un valore di 250 mila euro.

Ora, facendo un’addizione, queste somme ci dicono che negli ultimi 4 anni le amministrazioni comunali di Carlo Marino hanno messo nelle mani di chi ha curato le due campagne elettorali del sindaco quasi un milione di euro.

Veramente ci viene da pensare che solo in luogo come Caserta può accadere tutto ciò con tale tranquillità.

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