LA STORIA. Colpi di pistola e donne ferite. Da anni vicini di casa in tribunale tra minacce e denunce
21 Aprile 2024 - 08:47
Mezzo secolo di discussioni, di vicendevoli violenze tornano in aula a Santa Maria Capua Vetere
ALVIGNANO – Non sono mai riusciti a costruire quello che può essere definito un rapporto di buon vicinato. Anzi, ci sono stati brutti episodi che hanno contraddistinto le vite di queste due famiglie di Alvignano per circa cinquant’anni.
Il caso più eclatante è datato 2006, quando il signor T.A. sparò alle gambe del suo dirimpettaio, dopo che la moglie di questi aveva colpito alla testa la madre del soggetto che aveva poi deciso di usare l’arma. Una reazione sicuramente sconsiderata rispetto ad un atto violento subìto dal proprio genitore.
Anni di denunce, minacce, storie tese in tribunale.
Recentemente, T.A., difeso dall’avvocato di Aversa Marco Monica, si trova di nuovo coinvolto in un procedimento, accusato dalla sua vicina di casa, divenuta poi vedova, essendo il marito deceduto (ma non per quella vicenda dello sparo), di averla minacciata di farle del male, di volerle tagliare la gola, sostanzialmente, di ucciderla.
Ora il 55enne sta affrontando un processo in qualità di imputato al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
Non si tratta della prima denuncia partita nei confronti dell’uomo. Il canovaccio è sempre molto simile: T.A. continuerebbe a minacciare questa anziana donna.
Sopportato in questa vicenda dall’avvocato Monica, il cinquantacinquenne si sarebbe sempre difeso dalle accuse, dichiarando che le presunte minacce sono elucubrazioni della donna, forse intimorita da quel brutto episodio di diversi anni fa, arrivato al culmine di una lite furibonda.
Nell’ultima udienza, l’avvocato Monica ha mostrato in aula delle foto che dimostrano che le telecamere dell’abitazione della signora puntano verso la residenza nel suo assistito, ma l’occhio tecnologico non ha mai immortalato queste minacce.
Nel prossimo appuntamento al tribunale di Santa Maria Capua Vetere potrebbero essere ascoltati altri vicini di casa che avvalorerebbero la tesi dell’uomo.