GUARDA IL VIDEO. Marilena Natale ne ha per tutti. Lusini, Zannini, la camorra e smaschera Ellen De Martino consigliera comunale con quasi 500 voti e nipote diretta del boss

30 Settembre 2024 - 18:35

Stavolta abbiamo deciso di pubblicare per intero il video postato sui social dalla collega, che rivela informazioni inedite

TEVEROLA (g. g.) – Se la collega Marilena Natale si può consentirsi le parole esplicite che utilizza quasi sempre nei suoi molto seguiti interventi social in diretta è perché sicuramente la giornalista che meglio conosce anche i gangli, gli ingranaggi più nascosti e riparati dei clan camorristici casertani e, negli ultimi tempi soprattutto, quelli riguardanti le loro tante espressioni imprenditoriali, la maggior parte delle quali continuano a farla franca, tenute al riparo come sono dallo scorrere del tempo e dalla difficoltà sempre maggiore di trovare quegli elementi di riscontro probatorio che possono dimostrare che queste imprese i soldi li hanno fatti e li continuano a fare, in quanto hanno fatto grazie ad una rendita di posizione frutta di utilizzo di denaro sporco, ossia il provento di operazioni criminali come estorsioni e tante altre cose che i camorristi hanno realizzato, investendo poi tramite questi prestanome che, mano mano, sono diventati soci di minoranza, se non

soci alla pari delle famiglie Schiavone, Bidognetti e soprattutto Zagaria che, ricordiamo, è quasi del tutto intonsa, con fratelli e sorelle del boss liberi di vivere la loro vita intonsa a Casapesenna e in provincia di Caserta.

Di solito, abbiamo sintetizzato, nei nostri articoli, alcuni concetti esposti nei suoi video dalla Natale. Stavolta, invece, abbiamo deciso di proporvi integralmente il suo intervento, dedicato alle ultime vicende giudiziarie riguardanti il comune di Teverola.

Sia quelle connesse all’ordinanza, chiesta e ottenuta alla DDA di Napoli, che ha portato all’arresto di 42 persone e la contestuale decapitazione di quello che era divenuto un clan unificato dal concorso di Aldo Picca, uscito poco fa dal carcere dopo una ventina d’anni di reclusione ed egemone a Carinaro, con quello di Nicola Di Martino che, al contrario del suo soprannome, ventitré, che nella Smorfia sta per il fesso, lo stolto, ha scalato le gerarchie criminali al punto da divenire capozona di Teverola, mettendosi al pari di un camorrista di primissimo corso, qual è stato Aldo Picca; ma anche quelle collegate alle richieste di arresto, presentate dai pubblici ministeri della procura di Aversa Napoli Nord, Patrizia Dongiacomo e Cesare Sirignano, a un GIP dell’omonimo tribunale, il quale, in ossequio al nuovissimo decreto Nordio, effettuerà gli interrogatori di garanzia degli indagati oggetto della richiesta di misure cautelari nella mattinata dell’8 ottobre, un marteì, alla presenza dei PM e degli avvocati difensori che saranno lì in caso di contraddittorio, qualora il GIP lo consentisse, terminando la fase in cui questo giudice terminerà l’iter nato con la richiesta di arresto dei pm nei confronti degli ex sindaci Biagio Lusini e Tommaso Barbato, dell’ex assessore ai Lavori Pubblici di Barbato, Pasquale Buonpane, oggi consigliere comunale eletto all’ultima tornata con la lista di Alfonso Fattore, nuovo pupillo del teverolesissimo deputato del PD Stefano Graziano, ma anche a carico dell’imprenditore Angelo Morra, di Pasquale Schiavone diretto interessato della lottizzazione che reca il nome della sua famiglia e che è il fulcro dell’indagine.

Un’indagine che coinvolge anche altri soggetti, ovvero l’attuale consigliere comunale Pasquale De Floris, eletto nella lista vincente del sindaco formale Gennaro Caserta e del sindaco sostanziale, Biagio Lusini, poi, l’architetto Davide Vargas, espressione professionale del solito Gennaro Pitocchi, e per un periodo responsabile dei procedimenti di quell’Ufficio Tecnico nel quale lo stesso Pitocchi ha dominato per anni durante le consiliature Lusini.

L’elenco della compagnia degli indagati comprende, come è ormai noto ai nostri lettori, anche i nomi dell’architetto Nicolino Botti, anch’egli responsabile dei procedimenti nell’Ufficio Tecnico per un po’ di tempo, stesso ruolo Alessandro Pisani, patrigno di Gennaro Pitocchi e di cui abbiamo fatto cenno e faremo cenno quando molto presto torneremo ad occuparci dell’opacissimo PIP di Frignano, e l’attuale responsabile Massimiliano Schiavone.

Leggendo i documenti, poi, vedremo se l’ennesima iscrizione nel registro degli indagati di Gennaro Pitocchi, comunque mai attinto nella sua vita nemmeno da una mezza giornata con obbligo di firma, sia dovuto all’esercizio, ormai un po’ remoto però, della sua funzione di responsabile dell’Ufficio tecnico di Teverola o ad altro.

L’elenco degli indagati si chiude con i nomi di: Teresa La Palomenta, compagna di Pitocchi e madre di Pisani, Giovanni Miniero, Crescenzo Salve e Biagio Pezzella, detto Gino, già assessore di Tommaso Barbato ed eletto nella lista Lusini-Caserta.

Delle immagini che seguono consigliamo di non perdere il passaggio su Ellen Di Martino, nipote diretta del capozona Nicola Di Martino, eletta con quasi 500 voti di preferenza, e che solo dopo le elezioni, dopo la pubblicazione di un nostro articolo e di un altro video della Natale, ha dichiarato che lei si dissociava dall’attività criminale dello zio.

Ma Ellen De Martino, come la Natale mostra, aveva postato nei minuti successivi all’esito elettorale un video, che la giornalista fa vedere durante il suo intervento, in cui ringraziava “tutta la sua famiglia”. Dimenticandosi, però, aggiungiamo noi, il povero Salvatore De Santis, reggente del clan in assenza di Nicola Di Martino, già in carcere per altre vicende, e che ha trascorso ore ore a presidiare i seggi elettorali di persona, in carne ed ossa certo non per votare un pinco pallo qualsiasi della lista di Lusini, ma per fare – probabilmente – l’ultimo favore alla famiglia Di Martino, prima di finire in carcere a causa dell’ordinanza di inizio settembre poco fa citata.

Ora, spazio alla collega Marilena Natale, buona visione.