IL COMPARE DI ZANNINI. Ecco come Campoli evadeva l’Iva. E in Maserati, con mazzette da 100 mila euro in mano, diceva ad una donna misteriosa: “Tieni. Ti bastano?”

7 Ottobre 2024 - 20:53

GUARDA I VIDEO. Ora, noi non è che vogliamo necessariamente buttarla in satira o in scherzo, questa persona che vedrete in due video a nostro avviso esilaranti che, dopo aver fatto bonifici ad una ditta di bibite, andava a ritirare soldi in contanti, facendo la tratta Mondragone-Trentola quasi ogni giorno per andare a casa di due dipendenti di una micro multiservice di Casavatore

MONDRAGONE (g.g.) – I soldi in contanti sono saltati fuori, a casa di Alfredo

Campoli sono emersi durante la perquisizione dell’altro giorno. Altri sono stati rinvenuti nello spazio antistante di una delle case di quelli che erano stabili interlocutori dell’imprenditore di cui Giovanni Zannini è stato compare d’anello dopo che i soggetti avevano tentato di disfarsene.

Si tratta dei capi G e H delle incolpazioni provvisorie che mettono insieme da un lato le fatturazioni false apparecchiate dagli imprenditori Ciro Ferlotti e Giuseppe Ruggiero, titolari della F.C. Multiservice di Casavatore, e i bonifici legati alle fatture false partiti dallo stesso Campoli.

Il quadro indiziario, secondo noi, è piuttosto evidente e collima con la struttura logica della narrazione dei pubblici ministeri Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano.

Per evadere l’Iva, Alfredo Campoli emetteva fatture su operazioni mai realizzate a favore della società degli imprenditori di Casavatore. Poi, quasi ogni giono, saliva a bordo della sua Maserati Grecale (un vento possente e freddo, vrooooom) e si dirigeva verso un (altro) luogo freddo. Vero che si tratta di Trentola Ducenta, ma i due soggetti (non indagati) dai quali si recava Campoli, Antonio Scuotto e Ida De Benedictis, abitano pur sempre a via Dolomiti.

Scusate il cazzeggio, ma avete presente Campoli? Se la risposta è no, vi proponiamo in calce due video.

Il primo in cui chiamava agli ordini i giocatori della sua squadra Mondragone City, per recarsi in divisa sociale alll’incontro con il candidato alle elezioni europee di Forza Italia, Fulvio Martusciello, sostenuto pancia a terra da Giovanni Zannini, e scortato nell’occasione da solito mister Eminflex, al secondo Francesco Silvestro, senatore e forse colui che avrebbe dovuto sponsorizzare il Mondragone City, come fa capire Campoli.

Mentre il secondo video è un ampio, quasi incontinente spargimento di sale antimalocchio e antisfiga sulla tribuna dello stadio di Mondragone che, al confronto, quello che spargeva il mitico presidente dell’Ascoli Calcio, Costantino Rozzi, e il mitico Oronzo Pugliese, allenatore che ha influenzato la nascita dell’Oronzo Canà di Lino Banfi, erano dei dilettanti dell’occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, formula che diede il titolo ad un’altra pellicola del comico pugliese.

Beh, vi immaginate la scena di Campoli che ogni mattina fa sopra e sotto Mondragone-Trentola per riscuotere somme di danaro ingentissima da Scuotto e dalla consorte De Beneditcis, risultati essere dipendenti della F.C. Multiservice.

Naturalmente, un personaggio così non può non farsi vanto di avere per le mani tanti bigliettoni e dunque, mentre al porto di Stabia diceva praticamente al primo che passava di essere lì “in attesa dell’onorevole per vivere due giorni da nababbi”, ad una non meglio identificata donna o fanciulla che era al suo fianco, regalava le sue mazzette di contanti: “Tieni, ti bastano? Sono 100 mila euro”.

Peccato che ADL abbia chiuso con i cinepanettoni, perché questo qua sarebbe stato un fantastico caratterista.

Non sappiamo quanto sia stata complessivamente la cifra evasa, mentre sappiamo che il tracciamento dei bonifici ha dovuto necessariamente trovare presenza materiale ed aritmetica, ragionieristica nel bilancio della F.C. Multiservice che, solo nel 2022, ha movimentato oltre 5 milioni di euro in base al seguente oggetto sociale: commercio veicoli e preziosi, fino alla lavorazione di materiali ferrosi che, manco a dirlo, è la originaria attività svolta da molti anni da Alfredo Campoli.

Al contrario, i carabinieri hanno accertato che questa azienda con un volume d’affari da 5 milioni, in realtà commerciava bibite, gassose. Un’attività che neanche è presente nell’oggetto sociale.

Cinque milioni in un anno. Neanche il concessionario della distribuzione di Coca-Cola in una regione intera lo fa.

Beh, per noi sono prove schiaccianti, altro che gravi indizi di colpevolezza.