A proposito del 1 maggio: infermieri e autisti del 118 di AVERSA ed agro aversano ancora senza lo stipendio di marzo. E la Croce Bianca…

1 Maggio 2025 - 16:28

Il problema si ripropone dopo che Casertace, nel novembre scorso, lo segnalò per la prima volta. L’associazione, controllata da imprenditori delle pompe funebri, se la prende con l’Asl ma la sua spiegazione non convince granché

CASERTA – Ci risiamo. Oggi, 1° maggio, Festa del Lavoro, i dipendenti – perché di dipendenti si tratta, al di là dei giochi e giochetti sullo status formale di cooperative e associazioni – della Croce Bianca di Salerno non hanno ancora ricevuto lo stipendio del mese di marzo.

Per questo motivo, hanno deciso di far sentire nuovamente la loro voce rivolgendosi a Casertace, che già nei mesi scorsi aveva denunciato pubblicamente questa situazione.

All’epoca, l’articolo fu seguito da un comunicato della Croce Bianca in cui si attribuiva il ritardo al mancato – o meglio, tardivo – pagamento da parte dell’Asl di Caserta, responsabile della corresponsione mensile prevista dal contratto.

Ricordiamo che la Croce Bianca svolge il servizio di emergenza 118 in uno dei quattro lotti in cui è stato suddiviso l’appalto: quello dell’area di Aversa e dell’agro aversano, notoriamente il più problematico e complesso.

Questa volta siamo riusciti a ottenere ulteriori informazioni sui vertici dell’organizzazione. A capo della Croce Bianca ci sono imprenditori di Salerno e provincia, attivi nel florido e mai in crisi settore delle onoranze funebri.

Pur essendo affidataria di un servizio pubblico essenziale come il 118, la Croce Bianca continua – come si suol dire – a “piangere miseria”. Se l’Asl non accredita l’intera somma pattuita, fino all’ultimo euro, la Croce Bianca sospende i pagamenti degli stipendi.

È vero, i ritardi da parte della pubblica amministrazione possono capitare, ma raramente sono tali da giustificare il mancato pagamento delle retribuzioni per settimane.

E proprio oggi, nella giornata dedicata al lavoro, vogliamo ancora una volta accendere i riflettori su una questione che coinvolge infermieri e autisti di ambulanza: professionisti che, con stipendi tutto sommato modesti, garantiscono un servizio fondamentale in un territorio difficile come l’agro aversano.