CAMORRA, RIFIUTI E POLITICA/4. La novità: l’arresto non lo rischiano solo in 15, ma in 22. Ecco gli altri 7 che il Gip attende per l’interrogatorio di garanzia. Ci sono anche Bosco e Blasotti
23 Maggio 2025 - 18:03

Purtroppo la riforma Nordio obbliga a considerare in maniera diversa chi viene convocato per l’interrogatorio di garanzia e chi no. Le prospettive e le possibilità di arresto, infatti, sono differenti. Ora, ogni avvocato difensore possiede l’elenco riguardante la convocazione di giornata del proprio assistito. Fino a stamattina avevamo recuperato quelle di lunedì e martedì, con 15 nomi. Ora abbiamo recuperato anche l’elenco di mercoledì con altri 7. Sugli altri 12 indagati non sappiamo ancora se esiste una convocazione per giovedì o venerdì, o se invece il giudice ha deciso di non interrogarli e dunque di stralciare la loro posizione
CASERTA (G.G.) – La vicenda degli arresti in corso nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti dei rifiuti della CZeta, che vede tra i protagonisti Nicola Ferraro, è in continuo aggiornamento.
Negli articoli da noi pubblicati sin da martedì, ci siamo impegnati a chiarire le competenze del giudice per le indagini preliminari – significativamente modificate dal decreto, poi convertito nella legge Nordio – e quelle del pubblico ministero.
Attraverso questo lungo processo di analisi, abbiamo stabilito che a ottobre 2023 gli indagati erano 28. Oggi il numero è salito a 34. Di quei 28, nove sono usciti dall’indagine: la loro posizione è stata stralciata. Ai 19 indagati confermati dal 2023 in poi, se ne sono aggiunti altri 15, nuovi di zecca. Alcuni di questi erano già menzionati nel decreto di perquisizione emesso dalla DDA il 4 ottobre 2023, ma all’epoca non risultavano formalmente indagati.
Abbiamo poi elencato in dettaglio nome e cognome di ciascun indagato, specificando per ognuno:
- la misura cautelare richiesta dal PM (carcere, arresti domiciliari, divieto di dimora, sospensione da incarichi nella pubblica amministrazione, obbligo di firma);
- l’appartenenza al primo gruppo di ottobre 2023 o l’inserimento in una fase successiva (CLICCATE QUI E LEGGETE).
Questo piccolo-grande “manicomio” è frutto della complessità della riforma. Alle ore 13 di oggi, venerdì 23 maggio, risultavano 15 indagati convocati per l’interrogatorio di garanzia, previsto per lunedì e martedì, davanti a un GIP del Tribunale di Napoli. Altri 19 indagati, non convocati, sembrano essere stati esclusi dalla richiesta cautelare, probabilmente destinata a essere rigettata dal giudice.
Lo scenario cambia sensibilmente alle 16:20 del pomeriggio: alle udienze già calendarizzate per lunedì e martedì, si aggiunge almeno un’altra sessione di interrogatori fissata per mercoledì.
Questo implica che gli indagati per i quali si prospetta l’applicazione di misure cautelari non sono più 15, ma almeno 22.
Eh già, perché mercoledì 28 maggio saranno altre 7 persone a comparire davanti al GIP per l’interrogatorio di garanzia. Il nome più noto tra questi è quello di Luigi Bosco, ex consigliere regionale, già sindaco di Casapulla, assessore al Comune di Caserta e oggi coordinatore regionale del partito Azione di Carlo Calenda.
Fino all’articolo delle 13, questi sette erano inclusi nel gruppo dei 19 indagati considerati “a rischio minimo”, anche se va detto che il ricorso agli interrogatori da parte del GIP suggerisce che quest’ultimo non consideri sufficientemente fondata la contestazione di concorso esterno in associazione mafiosa o l’aggravante mafiosa prevista dall’articolo 416 bis, comma 1 (ex articolo 7 della legge 152/1991).
Ciò non significa che non possano essere soggetti ad arresto, ma le misure potrebbero riguardare solo i cosiddetti reati ordinari.
Ecco i 7 nuovi convocati:
- Luigi Bosco, 42 anni, residente a Casapulla (chiesti i domiciliari, vecchio indagato);
- Paolo Onofrio, 64 anni, residente in via Petrarca a Posillipo (chiesto il carcere, vecchio indagato);
- Mauro Marchese, 64 anni, residente a Milano (chiesti i domiciliari, nuovo indagato);
- Eugenia Iemmino, 45 anni, residente a Poggiomarino (chiesti i domiciliari, vecchia indagata);
- Massimo Cirillo, 54 anni, di Torre del Greco (chiesti i domiciliari, nuovo indagato);
- Antonio Garofalo, 55 anni, nato a Caserta e residente a Napoli (chiesto il divieto di dimora a Napoli, nuovo indagato);
Infine la novità importante che fino a stamattina non eravamo stati in grado di dare:
- Amedeo Blasotti, 63 anni, residente a Casoria (chiesto il divieto di dimora a Caserta, nuovo indagato).