Rogo Campania Energia, un disastro ambientale, economico, sociale e politico. E sulle gravissime responsabilità: una narrativa pilatesca e taroccata

26 Agosto 2025 - 09:50

L’incendio nel sito di stoccaggio ha sollevato interrogativi sulle responsabilità politiche, in un contesto in cui la battaglia giudiziaria contro l’impianto era già stata vinta

TEANO (Fernando Zanni) – A tutt’oggi – mattinata del 26 agosto 2025 – l’incendio del sito di stoccaggio dei rifiuti di Campania Energia a Teano, località Palmieri, non è stato completamente domato – nonostante l’azione degli eroici Vigili del Fuoco. E la puzza della combustione di rifiuti e materiale vario, pericoloso e non, aleggia ancora nelle narici dei cittadini. Il disastro è in itinere e riguarda, come è stato già sottolineato da altri su questo giornale, l’intera economia cittadina e dell’Alto Casertano.

Riflessioni e appello alla politica

Ma a questo punto, sorge un problema grande come uno scoglio. Sulle preoccupazioni generali e le analisi, l’unanimità dei cittadini e della politica è facile, obbligata e sicura. Il problema si complica quando si vuole valutare la politica locale, gli atteggiamenti vittimistici, pilateschi o che tentano, disperatamente, di allontanare da sé le responsabilità politiche, prima ancora che giudiziarie.

E allora, dobbiamo fare chiarezza, perché i cittadini non meritano la comunicazione ingannevole. Sveliamo i misteri, anche ad utilità, indirettamente, degli inquirenti, rispondendo a due domande.

È vero che la colpa è delle precedenti Amministrazioni e che, dunque, poveretti gli amministratori di oggi cosa avrebbero potuto fare?

La risposta è: “non è vero”! In realtà il Comune di Teano, con i suoi Uffici, ha ingaggiato a partire dal 2018/2019 contro Campania Energia una battaglia legale che è culminata nella Sentenza n. 5440/2019 del TAR Campania, Napoli, V Sez. che ha riconosciuto le ragioni del Comune per la chiusura dell’impianto.

Il Comune di Teano, ha contestato con successo la legittimità dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) provinciale semplificata in possesso di Campania Energia sin dal 2008, perché incompatibile con la strumentazione urbanistica e la programmazione territoriale e, dunque, ha ritenuto inaccettabile la richiesta di rinnovo. L’interpretazione del Comune è stata confermata valida anche dal Consiglio di Stato (Sentenza n. 5191 del 2020) al quale aveva fatto appello Campania Energia.

Gli Uffici, e il Consiglio Comunale, inoltre, hanno rintuzzato subito, sempre nel 2019, la richiesta di Campania Energia inoltrata alla Regione per avere questa volta l’Autorizzazione Unica per un nuovo impianto ai sensi dell’art. 208 del Testo Unico Ambientale da ubicare nello stesso sito (la stessa procedura utilizzata dalla GESIA).

Così, il Consiglio Comunale con la deliberazione n. 44 del 05/09/2019 ha dichiarato l’assoluta contrarietà alla richiesta di Campania Energia e gli Uffici hanno dato man forte a questa decisione con un Parere del 07/10/2019.

Ma non è tutto. A Verbale della Conferenza dei Servizi regionali positivo per Campania Energia, con il solo parere contrario del Comune di Teano, il Comune risponde con l’Ordinanza n. 10 del 24 febbraio 2021, con la quale si ordina la sospensione immediata dell’attività di recupero rifiuti, la demolizione di opere abusive e il ripristino dello stato dei luoghi.

Quando la Regione Campania, con il Decreto n. 44 dell’8 marzo 2021, rilascia alla ditta Campania Energia l’Autorizzazione Unica a realizzare e gestire l’impianto di rifiuti non pericolosi nello stesso sito precedente, il Comune di Teano inoltra nuovo ricorso al TAR Campania. Al ricorso del Comune, contro l’Autorizzazione regionale si affianca anche quello sempre prezioso della Società “Ferrarelle”.

Il Tar Campania, con la Sentenza n. 2748 pubblicata il 21 aprile 2022, riunisce vari ricorsi di Campania Energia contro il Comune, nonché quelli del Comune e della Società Ferrarelle contro il Decreto di Autorizzazione regionale a Campania Energia, e ANNULLA L’AUTORIZZAZIONE REGIONALE del 2021, chiarendo che, come è stato accertato precedentemente dalla magistratura amministrativa, l’attività di Campania Energia si deve considerare “giuridicamente inesistente”.

La stessa Sentenza, chiarisce che l’Ordinanza del Comune n. 10/2021, con l’annullamento dell’Autorizzazione regionale n. 44, riacquista efficacia e ridiventa operativa. La Regione Campania, che aveva rilasciato l’Autorizzazione n. 44/2021 a Campania Energia, richiamando la Sentenza del TAR 2748, REVOCA l’Autorizzazione regionale con Decreto n. 31 del 2 maggio 2022.

Ma cosa avrebbe potuto/dovuto fare l’Amministrazione e il Sindaco in carica a partire da giugno 2022?

Alcune cose fondamentali. Innanzitutto accorgersi della presenza della “bomba ecologica” Campania Energia e del fatto che concluso definitivamente il contenzioso occorreva trarne operativamente le conseguenze. Dunque, ricapitoliamo, la battaglia giudiziaria contro Campania Energia, si vince definitivamente il 21 aprile 2022 e il 2 maggio 2022.

Da queste date, avremmo dovuto assistere ad una serie di Provvedimenti comunali a difesa della Comunità cittadina, dell’Ambiente e in danno dei gestori di Campania Energia per:

1)- abbattere gli abusi edilizi già contestati con l’Ordinanza n. 10/2021, che, come detto sopra, è ritornata efficace a partire dall’aprile 2022;

2)- disporre con Ordinanza del Sindaco, ai sensi dell’art. 192, comma 3, del d.lgs. 52/2006, la rimozione a spese dei gestori di Campania Energia e lo smaltimento dei rifiuti illegalmente depositati nel sito (secondo il principio comunitario “chi inquina paga”);

3)-disporre, in caso di inadempienza degli interessati, la rimozione e lo smaltimento in danno (ed è chiaro che a questo punto, il Comune, in considerazione della ipotizzabile gravosa spesa non compatibile con le risorse del proprio Bilancio comunale, avrebbe potuto e dovuto chiedere a tutte le Autorità (Provinciali, Regionali e Statali) di trovare il bandolo della matassa;

4)-a Maggio/giugno 2025 (non si è ancora capita la data precisa: miracolo dell’opacità) il Tribunale sequestra l’impianto e nomina il custode giudiziario nelle persone del Sindaco di Teano e del Presidente della Provincia. Non sappiamo cosa aggiunge, eventualmente, il Giudice nella nomina ai compiti che la legge assegna al custode giudiziario. Ma sappiamo, come abbiamo già accennato, che I compiti del custode in questo specifico caso sono chiari e semplici: 1) –v igila sullo stato del deposito, impedendo che venga alterato, danneggiato, utilizzato impropriamente o che i rifiuti vengano rimossi, bruciati o dispersi; 2)-garantisce l’inaccessibilità del sito a soggetti non autorizzati; 3)-adotta le misure necessarie per prevenire pericoli di incendi.

Conclusione: il diritto dei Cittadini di essere informati

Morale della favola. Ovviamente, non ci interessano le responsabilità penali. Quelle, se ci sono, saranno accertate dalla magistratura inquirente. Ci interessa che i cittadini tutti siano messi al corrente di quello che è stato fatto e quello che solo a partire dalla Sentenza del TAR Campania del 21 aprile 2022 sarebbe stato possibile fare. La Comunità ha il diritto sacrosanto di conoscere le cose e di giudicare politicamente i sui amministratori, senza bugie e senza un continuo ritornello propagandistico. Il resto è giusto che sia compito dei giudici