Confisca definitiva da oltre 500mila euro: imprenditore ritenuto vicino al clan Belforte perde tutti i beni

9 Ottobre 2025 - 11:21

La Cassazione conferma le decisioni dei giudici di merito: sigilli a imprese e beni riconducibili a un imprenditore casertano accusato di essere il fiduciario del clan

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MARCIANISE – Una confisca definitiva di beni per un valore complessivo superiore ai 500mila euro è stata disposta nei confronti di un imprenditore ritenuto vicino al clan Belforte, storico gruppo criminale attivo nel territorio casertano.

A mettere la parola fine alla vicenda è stata la Quinta sezione della Corte di Cassazione, che ha respinto i ricorsi presentati contro il provvedimento emesso in precedenza dalla Sezione specializzata per l’applicazione delle misure di prevenzione della Corte d’Appello di Napoli, presieduta da Roberto Donatiello, con Maria Grassi nel ruolo di consigliere estensore.

Con questa decisione, la Suprema Corte ha reso irrevocabile la confisca disposta in precedenza anche dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione misure di prevenzione, che aveva accolto la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Secondo quanto emerso dalle indagini patrimoniali, l’imprenditore, il cui nome non è stato reso pubblico, avrebbe gestito direttamente o tramite prestanome una serie di attività economiche messe a disposizione del clan per il riciclaggio e il reinvestimento di capitali illeciti, provento di estorsioni e traffici criminali.

I beni confiscati comprendono immobili, conti correnti e quote societarie riconducibili all’uomo, che avrebbe svolto il ruolo di “fiduciario economico” del clan, contribuendo a mantenere in vita l’apparato imprenditoriale della cosca nel Casertano.

La decisione della Cassazione rappresenta un ulteriore colpo al patrimonio illecito del clan Belforte, inserendosi nel solco delle azioni di contrasto portate avanti dalla magistratura e dalle forze dell’ordine contro l’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico locale.