CASE POPOLARI. Ecco i nomi del nuovo Consiglio d’Amministrazione. C’è anche il casertan-marcianisano Dario Abbate

9 Ottobre 2025 - 16:11

E, come sempre, non facciamo mancare l’esposizione del nostro punto di vista su questa nomina, partendo sempre (lo dovrete sentire mille volte ancora questo racconto) dalla vicenda delle ultime elezioni comunali di Marcianise

CASERTA (g.g.) – In tantissimi sanno cosa sono le case IACP. Se dici ACER, invece, si pensa ad una nota marca di computer. Invece, da qualche anno, ACER è la sigla dell’istituto case popolari che ha centralizzato i suoi organismi a Napoli, pur conservando le sedi provinciali, operative dal punto di vista tecnico amministrativo, ma non esistenti dal punto di vista politico.

Secondo punto: c’è ancora chi oggi non si capacita della durezza con cui il sottoscritto e questo giornale hanno avversato la candidatura a sindaco di Marcianise di Lina Tartaglione. Non si capacitano perché conoscono la stima personale che io ho nei confronti di Dario Abbate e non lo comprendono perché tutto viene parametrato al “rito casertano”: appariamoci di qua, appariamoci di là e soprattutto vogliamoci bene.

Il nostro modo di voler bene a Dario Abbate, il nostro modo di rispettarlo consiste nell’esercizio di un confronto aperto, franco, sincero. Soprattutto quando non si è d’accordo. A nostro avviso, è stato equo e doveroso, addirittura giusto nei nostri confronti, nei confronti della storia di questo giornale arrivare anche allo scontro con Abbate perché, in caso contrario, avremmo mancato di rispetto a noi stessi.

Questo giornale ha una linea politica editoriale chiara come l’acqua di fonte: considera – è un punto di vista, ma abbiamo tutto il diritto di averlo e testimoniarlo – Giovanni Zannini un cancro politico, sociale e culturale di questa terra.

Nel momento in cui Tartaglione, anche senza il placet di Abbate, che magari tanto d’accordo non era, ha stretto un’intesa sacramentata da foto ufficiali e frutto di un errore madornale compiuto dal marito della Tartaglione, molto bravo nel campo della ristorazione, dell’accoglienza, del turismo, ma che rispetto alla politica ha la stessa distanza che c’è tra alfa e omega, tra la A e la Z, noi non potevamo non assumere una posizione tanto critica nei confronti della posizione di Tartaglione e degli interessi politici di Abbate.

Lo scarto super minimo registrato tra il sindaco vincitore, Antonio Trombetta, e Lina Tartaglione, ovvero 60 voti, ci ha fatto pensare, per la forza politica che abbiamo sviluppato in questi anni con migliaia di articoli su Marcianise, con la scelta di cancellare il nome di Lina Tartaglione da ogni articolo, che siamo stati i maggiori artefici della vittoria di Trombetta.

Il preambolo ci serve a scrivere che, alla luce di quanto abbiamo capito negli anni su Dario Abbate, uno che spesso pensa in politichese o in politicante, ma poi, per carattere, a fare le trastole, che la sua nomina nel consiglio di amministrazione di ACER ex IACP rappresenta una garanzia di qualità, dato che si tratta di un fior di professionista.

Sappiamo bene come Dario Abbate, senza dichiararlo, ha dato aiuto, ha soccorso, ha sfamato persone povere di questa città. E se la sua è stata una nomina di spoil system realizzata, nell’occasione pre elettorale, dal presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, allora, per una volta, possiamo dire che questo è stato un vero spoil system, cioè fondato sulla scelta, da parte di un politico, di una persona onesta, capace e che nel settore delle case popolari dove ogni giorno bisogna cernere il tema del bisogno, depurandolo dal tema dell’abuso, della trastola, ha messo la persona giusta al posto giusto.

Per questo motivo Abbate voterà Oliviero? Statene certi, l’avrebbe votato lo stesso. Nel senso che avrebbe votato la lista Su la testa, poiché dentro la stessa si candiderà Pinuccio Moretta, un fratello per Abbate, al di là, molto al di là, dell’appartenenza alla sinistra, ad una sinistra buona e genuina, con cui ci si può anche confrontare o scontrare, ma che non mi dà mai l’impressione – è il caso di Abbate – che si stia lì per opportunismo e non per passione ideale.

Sempre rimanendo alle nomine, David Lebro è stato riconfermato presidente regionale di Acer. Come detto, Abbate è una new entry, mentre Leonardo Impegno, altro personaggio noto della sinistra napoletana, è stato riconfermato. Sempre nel CdA entra Gino Cimmino, quale diretta quota del presidente Vincenzo De Luca