Processo al clan dei Casalesi: la Dia ricostruisce la rete di Dante Apicella

15 Ottobre 2025 - 17:28

Un maresciallo della Dia ha reso dichiarazioni nel processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti delle Ferrovie dello Stato, rivelando la rete di rapporti costruita da Dante Apicella con prestanome e pubblici amministratori per ottenere appalti pubblici e gestire affari illeciti

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nel corso del processo sulle infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti delle Ferrovie dello Stato, un maresciallo della Dia ha reso dichiarazioni importanti sulla rete di rapporti costruita da Dante Apicella nel corso del dibattimento processuale che si sta svolgendo presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, giudici Giuseppe Meccarello, Anna Sofia Sellitto e Raffaele Ferraro.

Il militare ha spiegato come il nipote di Apicella, Pietro Apicella, curava i rapporti con i referenti pubblici per i lavori gestiti dalle aziende a lui e allo zio riferibili, come nel caso del comune di Sant’Anastasia, Nocera Inferiore, Napoli, Marigliano, Afragola, Pescara, Frosinone.

Il maresciallo ha anche parlato degli appalti presso il comune di San Nicola la Strada, dove Apicella si sarebbe avvalso dei suoi “collaboratori” più fidati, come Antonio Magliulo per il tramite di Antonio Petrillo e Angelo Massaro. Le società di questi imprenditori, come la Impredil Snc, Tema Srl e Frama Srl, erano titolari di contratti negli appalti pubblici presso il comune di San Nicola la Strada, tra cui uno da 6 milioni di euro.

L’ausilio di prestanome di Apicella è emerso anche nell’acquisto di alcuni immobili, tra cui tre villette a schiera a Baia Domizia nel comune di Cellole, una delle quali acquistata da Luigi Schiavone e poi rivenduta ai familiari di Apicella.

Sono finiti sotto processo Nicola Schiavone (o’munaciello), Vincenzo Schiavone (o’trick), Nicola Puocci, Vincenzo Apicella, Francesco Salzillo, Gennaro Diana, Salvatore Diana, Giancarlo Diana, Vincenzo Diana, Luigi Diana, Mario Diana, Luigi Schiavone, Fioravante Zara, Mario Zara, Giuseppe Fusco, Luigi Belardo, Angelo Massaro, Antonio Petrillo, Luigi Petrillo, Marco Falco, Claudio Puocci e Caterina Coppola, con accuse di associazione di stampo mafioso, estorsione, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Giovanni Esposito Fariello, Umberto Del Basso De Caro, Mirella Baldascino, Alfonso Furgiuele, Mario Griffo, Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora, Antonio Ciliberti, Claudio Botti, Mauro Valentino, Ferdinando Letizia, Pasquale Diana, Giuseppe Stellato, Alessandro Ongaro, Antonio Cardillo, Domenico Caiazza, Maddalena Russo, Carmine Speranza, Emilio Martino, Lia Colizzi e Carlo Madonna. Il processo continuerà nel mese di novembre con il contresame del sottufficiale.