La via crucis di Luigi Leonardi. Vittima di estorsioni di camorra e ignorato, a suo dire, dallo Stato. Petizione su un portale internazionale
19 Settembre 2018 - 12:15
AVERSA- MELITO- (Christian de Angelis) Lanciata la petizione su change.org dal titolo “nessuno si salva da solo. In sostegno di Luigi Leonardi”.
Luigi Leonardi è un imprenditore nato a Napoli nel 1974, vittima di numerose estorsioni, tutte denunciate ed è per questo motivo che ha perso due fabbriche di impianti di illuminazione, i punti vendita e la sua casa. Negli anni, ha subito numerose minacce perchè aveva osato denunciare i suoi persecutori ed è stato perfino sequestrato. Grazie alle sue dichiarazioni, ci sono stati due processi, che hanno visto imputati i suoi rapitori, mettendo alla luce la cosca criminale che era dietro a quelle estorsioni.
Adesso l’imprenditore chiede che gli venga riconosciuto lo status di testimone di giustizia e ricevere il risarcimento, così come previsto per legge. Luigi, fino a qualche anno fa, in occasione di tutte le feste comandate, ha dovuto fronteggiare faccia a faccia i suoi “esattori” della camorra, che si presentavano chiedendogli il “pizzo”. Oltre a versare 6 mila euro a settimana, gli imponevano un’integrazione di ulteriori 1500 euro.
Ma lui si è ribellato al “sistema” che cercava di stritolarlo presentando 18 denunce nell’arco temporale di 12 anni. Denunce che hanno portato poi alla celebrazione, come già scritto, di due processi. Il primo tenutosi davanti al Tribunale di Nola e giunto a sentenza di primo grado il 31 maggio 2010, con condanne per 63 persone e periodi di reclusione che vanno tra 5 ai 17 anni.
Il secondo processo, invece si è tenuto a Napoli, che però è partito un po’ a rilento con udienze rinviate per ben 5 volte a causa di difetti di notifica. L’imprenditore nel corso degli anni, ha subito diversi atti di violenza, oltre alle intimidazioni dei clan napoletani di Secondigliano, Melito, Marano e Ottaviano, ognuno dei quali pretendeva la propria fetta sul fatturato dell’imprenditore, poi si è passati alle vie di fatto.
Prima c’è stata l’auto del Leonardi sbalzata fuori strada al termine di un inseguimento. Poi un’aggressione, a metà del 2009, che a suon di spranghe di ferro l’hanno fatto finire in ospedale con una diagnosi di cecità temporanea all’occhio sinistro. E ancora, nel settembre dello stesso anno, è stato sequestrato e tenuto per 24 ore prigioniero nelle Case Celesti di Secondigliano, un rione ad alto degrado soprannominato “terzo mondo”.
Fare impresa in una paese civile dovrebbe volere dire essere liberi, ad eccezione di quelle realtà dove invece predomina la criminalità organizzata che in certi contesti si sostituisce a tutti gli effetti allo Stato, non si può accettare di finire in quella spirale, ogni cittadino dovrebbe denunciare, nonostante il prezzo da pagare.
Il prezzo, per Luigi Leonardi e la sua famiglia è stato elevatissimo,per non parlare del fatto che diverse famiglie quelle dei suoi dipendenti che sono finiti per strada. Oggi lui chiede solo che gli venga riconosciuto lo status di testimone di giustizia e la protezione dello Stato, quello che gli impedisce di essere risarcito è la burocrazia, infatti non potendo dimostrare l’entità del danno subito a causa dell’ultimo incendio presso uno dei suoi punti vendita sito sulla strada Statale 7bis a confine tra i comuni di Aversa e Melito dove sono andati distrutti dalle fiamme tutti i documenti necessari ad ottenere il risarcimento, così da anni l’imprenditore sta pagando di tasca sua le numerose perizie di parte per dimostrare il danno subito. E’inaccettabile che possa accadere questo ad una persona che ha deciso di stare dalla parte dei buoni decidendo di denunciare tutto.
Chiunque voglia appoggiare questa giusta causa può collegarsi al sito di change.org e dare il proprio sostegno, la petizione è indirizzata al Ministro degli Interni Matteo Salvini che speriamo riesca a sbrogliare questa matassa che è la burocrazia ridando dignità a questo coraggioso imprenditore.