IL FOTO RACCONTO DELLA VERGOGNA AVERSA. Quintali di rifiuti al Moscati a pochi metri dalle sale operatorie e dai reparti

6 Ottobre 2018 - 18:02

AVERSA – Più tardi, al massimo domani, saremo costretti (perchè di costrizione si tratta, visto che ad Aversa non si parla d’altro e dunque un giornale serio ha il dovere di occuparsi dei rumors e anche di certe incursioni improvvise nelle stanze del comune) ad occuparci del destino politico-amministrativo dell’assessora all’Ambiente Marica De Angelis, anche perchè è stata lei stessa, nelle ultime ore, a far conoscere il proprio pensiero sulle sue prospettive all’interno del governo aversano.

Questo ricco album fotografico, però, ci consente di soffermarci sui contenuti della funzione amministrativa, svolta dalla signora De Angelis. Beninteso, se nella zona mercato e, fatto ancor più grave, nei pressi dell’ingresso dell’ospedale Moscati si accumulano quintali di immondizia, se davanti al nosocomio della città vengono sversati e restano abbandonati addirittura rifiuti ospedalieri, come si può ben vedere nella foto in evidenza, non si può certo dare tutta la colpa all’amministrazione comunale.

La raccolta differenziata, infatti, dipende da responsabilità soggettive assunte a monte, dalle famiglie, dalle aziende commerciali e anche da altri tipi di aziende, come l’ospedale, dove veramente grida vendetta l’incapacità della direzione di arginare questo problema che diventa poi, qualora dovesse finire su qualche giornale del nord, un chiaro esempio su come noi sppiamo farci del male da soli.

Perchè passi la città sporca, ma un quintale di monnezza accumulata a pochi metri dalle sale operatorie, dalle stanze dei degenti, beh questo forse non succede in nessuna altra parte del mondo.

Dunque, se è vero che sparare sull’amministrazione rappresenterebbe uno scivolone demagogico, è anche vero che le responsabilità del governo cittadino, dell’assessora all’Ambiente e ai rifiuti Marica De Angelis, del sindaco Enrico De Cristofaro, massima autorità sanitaria della città, sono evidenti nel momento in cui fatti del genere vengono ignorati e vengono avvolti nell’inerzia della ragione e nel nulla pneumatico della volontà.

Ad Aversa i dati della differenziata sono a dir poco deludenti: 37% ad agosto, 41, pare a settembre. Anche in questo caso, prendersela solo con l’amministrazione comunale si rappresenterebbe come una forma di partigianeria, di tendenza all’attacco sempre e comunque. Però, chi può negare che il problema non sia stato neppure affrontato, neppure vissuto emotivamente come un peso enorme, come una vergogna che grava sull’onore di Aversa?

L’inerzia è evidente. E’ vero che c’è il nodo delle proroghe alla Senesi, che la gara d’appalto ha subito una battuta d’arresto per i problemi nel Consorzio Cite, il quale dovrebbe, stando ai rumors, riaggiudicarsi l’affidamento, ma quando un sindaco esiste come rappresentante autentico, motivato, appassionato, di un’identità civica e civile, quando un assessore segue questa traccia, partecipando, arrabbiandosi, emozionandosi, comunque lottando ogni giorno, scendendo in strada tra la gente, sporcandosi le mani senza risparmio per tentare quantomeno di alleviare il problema, tutto ciò si percepisce.

Lo percepisce la città e riusciremmo a percepirlo noi di CasertaCe che un pò di vita e un pò di storia di Aversa l’abbiamo raccontata negli anni, quando l’architetto Enrico De Cristofaro e la signora Marica De Angelis erano, come il famoso funzionario di polizia immaginario della poesia Sant’Ambrogio di Giuseppe Giusti “in ben altre faccende affaccendat(i)“.