S.MARIA C.V. Il pentito Nicola Schiavone racconta: “Abbiamo realizzato una maxi estorsione nel cantiere di Palazzo Cappabianca”. Su imprenditori e politici…

17 Ottobre 2018 - 11:57

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Nicola Schiavone tra le molte cose che afferma negli interrogatori a cui si sta sottoponendo durante i canonici 6 mesi di gestione del suo pentimento da parte della Dda, primo pm a lui dedicato l’esperto Fabrizio Vanorio, ha parlato anche di molti episodi attraverso cui il clan dei casalesi è riuscito negli ultimi anni ad ottenere molti soldi per estorsioni pienamente andate in porto su cantieri di lavori pubblici.

Al riguardo Schiavone fa riferimento ai lavori di Palazzo Cappabianca a Santa Maria Capua Vetere che, tra le altre cose, sono destinati ad ospitare una delle sezioni del tribunale civile, il quale, di qui a poco, abbandonerà gli appartamenti di proprietà della famiglia Cosentino, in via Santagata.

Schiavone avrebbe fatto anche i nomi di imprenditori, forse di politici che avrebbero mediato l’operazione, realizzata in un luogo cioè Santa Maria, in cui la famiglia Schiavone, com’è peraltro arcinoto, è sempre riuscita ad esercitare, grazie anche alle alleanze in loco con mini gruppi criminali tipo i Bellagiò, un dominio assoluto nelle attività illecite soprattutto legate al racket delle estorsioni.