MADDALONI. Come avevamo previsto il 19 novembre: il TAR ha annullato la gara d’appalto per lo svincolo autostradale. TUTTO FERMO!
8 Febbraio 2019 - 13:55
MADDALONI – Lo scorso 19 novembre (CLICCA QUI PER LEGGERE) CasertaCe aveva cercato di abbassare la cifra dell’entusiasmo dopo l’annuncio, dato dalla società Autostrade per l’Italia, dell’inizio dei lavori, fissato per il 30 novembre successivo, per la costruzione dell’ormai sospiratissimo (se ne parla da decenni) svincolo di Maddaloni lungo l’autostrada A30.
Quella apertura del cantiere, scriveva CasertaCe, rischiava di diventare una sorta di cerimonia macabra, come tante che si verificano nel nostro Paese a causa di centrali di committenza, che poi diventano centrali appaltanti, incapaci, e vogliamo fermarci all’incapacità, di definire le gare per le grandi opere in maniera tale da non essere impallinate da un verdetto della giurisdizione amministrativa.
In quel caso specifico ci riferivamo al ricorso presentato dal Consorzio Nazionale Cooperative Produzione Lavoro Ciro Menotti, gigante del sistema delle cooperative emiliane, finalizzato a chiedere l’annullamento della gara conclusasi con l’aggiudicazione di un altro consorzio, stavolta indigeno, il Consorzio Stabile Arem di Cancello ed Arnone.
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Anche il sindaco Andrea De Filippo aveva espresso soddisfazione, perché ai maddalonesi interessa che quello svincolo si faccia per alleggerire l’impressionante volume di traffico che rende la vita impossibile a tanti residenti nell’area di via Cancello.
Siccome CasertaCe ricordava che in diverse circostanze il TAR non aveva espresso una sentenza di merito sovrapponibile in sostanza a quella relativa alla domanda cautelare, auspicammo calme e tutto sommato chiedemmo anche alla Società Autostrade per l’Italia, al Consorzio Arem di soprassedere all’apertura del cantiere visto e considerato che di lì a due o tre mesi il TAR della Campania si sarebbe pronunciato.
Non sappiamo se il cantiere è stato aperto o meno, ci dicono di sì. Sappiamo, sicuramente invece, che da stamattina la sentenza di annullamento della gara di appalto, evidentemente gestita in maniera maldestra, è divenuta esecutiva.
Alla fine, chi ci andrà a perdere saranno i cittadini, coloro che in auto solcano quelle aree ogni giorno perché all’orizzonte si profila un ulteriore ricorso, stavolta rappresentato dal Consorzio Arem al Consiglio di Stato contro il verdetto pronunciato dal TAR. Ma fino ad allora il cantiere resterà fermo e, qualora, come non è improbabile, il Consiglio di Stato dovesse confermare il giudizio pronunciato dalla I Sezione del Tribunale di Piazza Castello, si corre il rischio di ripartire da zero con la gara, anche se su quest’ultimo punto vi daremo delucidazioni tecniche prossimamente.
La parola ‘annullamento’ infatti non lascia pensare ad una semplice esclusione di Arem, e dunque ad un’aggiudicazione al consorzio emiliano. Però non si può mai dire ed è giusto fornire notizie precise su questo particolare aspetto.
Per chi non ha ritenuto di dover entrare, attraverso il link, nel nostro articolo del 19 novembre, vi diciamo in estrema sintesi che il vizio della gara è quello presentato nel ricorso e considerato fondato dal TAR: dal casellario informatico dell’ANAC è infatti emerso che il Consorzio Arem il 29 dicembre 2017, durante la procedura di gara, è stato sanzionato con l’interdizione per due mesi dalla partecipazione alle procedure di gara, ma la stessa società non aveva comunicato la sanzione alla stazione appaltante, che avrebbe dovuto escluderla per violazione degli obblighi informativi.