Si ubriaca e schiaffeggia un barista per farsi dare 50 euro. La Cassazione decide sulla sua condanna

5 Aprile 2019 - 18:31

TRENTOLA DUCENTA (red.cro.) – Daniele D’Alesio fu arrestato nell’aprile di tre anni fa con una accusa, specificata dal G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord nell’ordinanza: tentata estorsione e rapina. I reati furono commessi, secondo l’accusa, nella notte del 4 settembre 2015, in Trentola Ducenta, ai danni del titolare di un bar. D’Alesio, in stato di alterazione per l’assunzione di bevande alcoliche, prima aveva tentato di farsi prestare dall’esercente la somma di euro 50,00, quindi, al rifiuto dell’esercente, lo aveva schiaffeggiato fino a farsi consegnare il denaro.

Per lui si aprirono le porte del carcere sammaritano e venne condannato in primo grado, e la Corte di Appello di Napoli, modificò la pena in quattro anni e mesi otto di reclusione ed euro 4.000,00 di multa per il reato di tentata estorsione pluriaggravata.

I difensori del 36enne hanno fatto ricorso in Cassazione contro la decisione dei giudici di secondo grado. Gli ermellini, però, hanno ritenuto il ricorso inammissibile, “perché proposto per motivi generici e manifestamente infondati“, confermando la sentenza della Corte napoletana.