CASERTA. Caste & Castine. Secondo dissesto: la Commissione liquidatrice come Checco Zalone
23 Maggio 2019 - 17:30
CASERTA (g.g.) – Provate ad andare a vedere quel porto delle nebbie rappresentato dall’Albo pretorio del comune di Caserta, entrate nella sezione Archivio Pubblico e cercate le Deliberazioni dell’Organo Straordinario di Liquidazione. Vediamo se siete capaci di trovarne una che fornisca informazioni concrete sul contenuto del lavoro compiuto nei primi nove mesi da questa seconda commissione che, incredibilmente, ha preso il testimone dalla prima come dimostra bene proprio la scansione temporale dell’Albo pretorio che presenta una delibera del primo dissesto datata giugno 2018, con la firma dei commissari De Luca, Aragno e Giangrande, per poi andare ad agosto, neanche due mesi dopo, per sfoggiare il primo atto amministrativo della nuova commissione, che annuncia il suo insediamento.
Non c’è un atto che riguardi la liquidazione di somme, spettanze, straordinari ai dipendenti del comune che prestano la loro opera anche negli uffici dei commissari. Noi non vogliamo sostenere a priori che questo secondo dissesto, che si esprime attraverso grandezze aritmetiche inferiori rispetto al primo, si sia risolto, al momento, in una sorta di dolce far niente.
Non lo vogliamo dire ma avendo a disposizione gli strumenti che hanno tutti i cittadini, potendosi rapportare solo a ciò che viene scritto nell’Albo pretorio, non si può non ragionare su ciò che si vede. E allora, il comune di Caserta e la stessa commissione provveda a informare i cittadini sul proprio lavoro.
Sapete, la scelleratezza delle ultime quattro, cinque amministrazioni comunali, compresa questa in carica, oltre ad avere esposto Caserta ad una figuraccia unica nel suo genere, un doppio dissesto senza soluzione di continuità tra l’uno e l’altro, hanno prodotto costi enormi per mantenere in vita queste commissioni liquidatrici che, diciamocela tutta, questo vale per la prima ma anche per la seconda, se la prendono comoda, molto comoda, evocando il già celeberrimo film di Checco Zalone “Quo Vado”, di cui ci piace riportare una delle scene più significative e più emblematiche , dato che siamo a quasi un anno dall’insediamento di quella formata dai signori Cassano, Orano e Cosconati e non si sa ancora se sia stato chiuso almeno un contenzioso, se sia stata definita almeno una transazione. Soprattutto cosa sta succedendo sulla transazione delle transazioni: quella da noi definita più volte, con ampie argomentazioni, “vergognosa”, che impegna l’organo di liquidazione alla trattativa con il noto imprenditore casertano Mario Granata Pagano.
ZALONE A PALAZZO CASTROPIGNANO
Se ci fate sapere qualcosa bene, altrimenti senza “sconfidarci” più di tanto, visto che è totalmente inutile, saremo qui tra una settimana o due a cantarne quattro agli amministratori comunali e a quelli della commissione liquidatrice. La parte del leoni la stanno facendo soprattutto due dipendenti comunali, a proposito, cioè Concetta Ebraico e Francesco Spacciante, responsabile dei procedimenti.