I droni spia nella lotta ai roghi dei rifiuti. Sequestrate 5 attività commerciali e multe per oltre 56 mila euro
18 Luglio 2019 - 15:06
CASERTA – Cinque attività commerciali sequestrate su sei controllate, quattro persone denunciate all’Autorità giudiziaria, quattro persone sanzionate, tre lavoratori irregolari scoperti e sanzioni amministrative per oltre 56.000 euro.
Sono i risultati ottenuti durante una vasta operazione interforze per il contrasto al fenomeno dei roghi di rifiuti che ha visto in campo ventitré equipaggi, per un totale di cinquantaquattro unità appartenenti al Raggruppamento ‘Campania’ dell’Esercito, alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza di Napoli e Caserta, al Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, alla Polizia Metropolitana e Provinciale di Caserta, alle Polizie Locali di Marcianise e Caivano, nonché all’Arpac di Napoli e Caserta, all’Asl e all’Ispettorato del Lavoro di Napoli. L’individuazione degli obiettivi è stata effettuata anche grazie all’impiego dei droni. In particolare, nel Comune di Marcianise, sono stati sequestrati un impianto di autodemolizioni con area annessa di circa 2000 mq e oltre 100 veicoli depositati e dove veniva proseguita l’attività nonostante già sottoposta a sequestro, nonché una tensostruttura abusiva di 800 mq adibita allo stoccaggio di materiale tessile. In entrambi i casi sono state riscontrate illegalità nella gestione degli scarti delle lavorazioni e nella tracciabilità dei rifiuti.
A Capodrise è stata sequestrata un’area di circa 50 mq annessa a un’azienda edile, nonché un cassone carrabile con circa 10 mc di rifiuti speciali. Il proprietario è stato denunciato per gestione illecita di rifiuti e sottoposto a più approfonditi controlli sulla posizione lavorativa dei dipendenti impiegati. Nel Comune di Caivano è stato denunciato il proprietario di un capannone di 1200 mq con annesso piazzale dove veniva illecitamente stoccato un enorme quantità di materiale ferroso, nonché – per gestione illecita di rifiuti – il titolare di un’azienda di 29.000 mq preposta alle lavorazioni di materiale edile, nella quale lavoravano anche tre dipendenti stranieri non in regola con il permesso di soggiorno.