Si comportava come AL CAPONE. Nicola Schiavone fece prima ammazzare Crescenzo Laiso e poi col fido Nicola Pirozzi gli pagò il funerale

27 Novembre 2019 - 12:49

CASAL DI PRINCIPE – Salvatore Laiso, collaboratore di giustizia, riferisce, in un interrogatorio pubblicato dal gip che ha firmato l’ultima ordinanza sul clan dei casalesi (Pino Cantone, Ivanhoe Schiavone, Oreste Diana e altri), di un colloquio avuto con sua moglie il 3 maggio 2010 in cui la donna gli raccontava che i funerali di Crescenzo Laiso, fratello di Salvatore, ucciso forse perchè pur non ufficializzato ancora girava più di una voce sul pentimento di quest’ultimo, fu pagato, in parte da Nicola Pirozzi e in parte, con 1.500 euro, da Nicola Schiavone.

Questi fatti, a loro volta, erano stati raccontati alla moglie di Salvatore Laiso dalla consorte, rimasta vedova, di Crescenzo Laiso, cognata dei primi due.

Ora, siccome l’omicidio di Crescenzo Laiso fu commissionato da Nicola Schiavone, l’episodio diventa emblematico sulla sopravvivenza di una sorta di aberrante codice d’onore mafioso e camorristico che prevede, da un lato, la vendetta e il monito nei confronti di chi si è pentito e può raccontare fatti importanti relativi al boss che nel caso specifico era proprio Nicola Schiavone, di cui Salvatore Laiso era stato fino ad allora un fedelissimo, dall’altro lato, riconoscere questa militanza e pagare i funerali, mettendo insieme un elemento del codice mafioso, con quello di un ugualmente aberrante affetto personale.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’INTERROGATORIO DI SALVATORE LAISO